Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il disegno di legge per revocare la ratifica del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT), secondo il documento pubblicato giovedì sul portale ufficiale di informazione legale.
Mosca ha già chiarito in precedenza che l’eventuale rifiuto della Russia di ratificare il CTBT non significa che intenda effettuare test nucleari.
La decisione arriva dopo che Putin lo aveva preannunciato durante la sessione plenaria del Club di Discussione Valdai in ottobre (think tank e un forum di discussione russo. Fondato nel 2004),, Allora Putin affermò che Mosca avrebbe potuto adeguarsi alla posizione di Washington che il trattato non lo ha firmato.
Il presidente della Duma di Stato russa Vyacheslav Volodin ha poi affermato che la camera bassa affronterà la questione nella prossima sessione per una risposta speculare alla mossa degli Stati Uniti.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, da parte sua, ha detto tempo fa ai giornalisti aveva affermato che l’eventuale rifiuto della Russia di ratificare il CTBT “non significa una dichiarazione di intenzione di condurre test nucleari”.
Il CTBT, adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel settembre 1996, vieta tutte le esplosioni nucleari, sia per scopi militari che pacifici, ma il documento non è ancora entrato in vigore perché otto paesi non hanno ratificato il trattato, tra cui Cina, Egitto, India, Iran, Israele, Corea del Nord, Pakistan e Stati Uniti.
Il recesso dal CTBT è possibile solo in caso di emergenza che minacci gli interessi supremi dello Stato membro e con un preavviso di sei mesi, evidentemente Putin teme ch’egli interessi della Russia siano oggi minacciati dall’Occidente.
Ma la via diplomatica con gli Stati Uniti che precedono di poco il numero di testate in dotazione alla Russia, sembra rimanere aperta.
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