Economia e Lavoro

Tra Cina e Bruxelles l’incomodo è Mosca Fermi al palo tutti i negoziati commerciali

L’ambasciatore dell’Unione europea in Cina, Jorge Toledo, ha espresso il proprio rammarico per la mancanza di “progressi sostanziali” con Pechino nei negoziati commerciali, mentre i Paesi dell’Ue cercano di ridurre la propria dipendenza economica dal gigante asiatico. La Commissione europea ha sospeso gli sforzi per far ratificare agli Stati membri e al Parlamento un accordo sugli investimenti raggiunto con la Cina alla fine del 2020, dopo sette anni di colloqui, a seguito di divergenze sui diritti umani nella regione a maggioranza musulmana dello Xinjiang. Con il raffreddamento delle relazioni, a maggio l’Ue ha anche deciso di “riaggiustare” la sua posizione nei confronti della Cina per ridurre la sua dipendenza economica in un momento in cui Pechino è sospettata di dare a Mosca un tacito sostegno per la sua guerra in Ucraina. “Mi dispiace dire che abbiamo un dialogo sulle (questioni) economiche e sul commercio che non ha fatto alcun progresso, o almeno un progresso sostanziale, negli ultimi quattro anni”, ha detto l’ambasciatore dell’Ue Jorge Toledo a un forum a Pechino. “Vogliamo impegnarci con la Cina, ma abbiamo bisogno di progressi, e ne abbiamo bisogno quest’anno”, ha detto Toledo, aggiungendo che un dialogo economico di alto livello tra le due parti si terrà a settembre. Per l’Ue, la Cina è “contemporaneamente un partner, un concorrente e un rivale sistemico”. Il mese scorso la Commissione europea ha presentato una strategia per rispondere in modo più deciso ai rischi per la sicurezza economica, con la Cina in particolare nel mirino. La Germania, la Francia e l’Italia hanno dichiarato la scorsa settimana di voler cooperare più strettamente per l’approvvigionamento di materie prime, in quanto l’Europa mira a ridurre la propria dipendenza dalle importazioni da Paesi come la Cina.

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