Medicina

Troppi casi di streptococco, scatta l’allarme dei pediatri: “Carenza di antibiotici”

Continuano a moltiplicarsi in tutta Italia i casi di infezioni da streptococco e di scarlattina. Del problema si parla da mesi, ma nelle ultime settimane si è registrato “un aumento del 50% delle infezioni, soprattutto tra bambini e ragazzi”, ha evidenziato il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), Andrea Mandelli. Prova ne è anche l’aumento della vendita di tamponi per individuare il batterio che, secondo i dati analizzati da Iqvia, sono cresciuti del 2.000% rispetto allo scorso anno: da ottobre 2022 a marzo 2023 ne sono stati venduti 77.661, rispetto ai 3.857 del periodo ottobre 2021 a marzo 2022. E proprio all’aumento di casi può essere collegata anche la sempre più grave carenza di Amoxicillina, farmaco d’elezione proprio per la cura dello Streptococco ß-emolitico di gruppo A. “Un grave e serio problema”, per il quale l’Associazione italiana pediatri (Acp), la Società italiana di pediatria (Sip) e la Federazione italiana medici pediatri (Fimp) hanno scritto una lettera all’Aifa lanciando un appello, ad Agenzia e governo, affinché “vengano prontamente attivate iniziative efficienti per sopperire alla carenza di farmaci classificati come ‘essenziali’, una carenza che limita la qualità delle cure di infezioni frequenti nella popolazione tutta- scrivono i pediatri- Una situazione che sta cronicizzando e che quindi va’ anche prevenuta in futuro”. L’amoxillicina è un antibiotico di prima scelta “per tutte le più comuni patologie infettive, come indicato anche dall’Organizzazione mondiale della sanità e da tutte le linee guida internazionali pertinenti- spiegano Acp, Sip e Fimp- è di basso costo, e, se usato in maniera appropriata, è efficace, e contribuisce anche al controllo dell’antibiotico resistenza di cui l’Italia ha il triste primato in Europa insieme alla Spagna”. La sua carenza, però, “sta inducendo sempre di più la prescrizione di inappropriate alternative terapeutiche, con l’aumentato rischio della comparsa di effetti avversi e reazioni avverse”, avvertono i pediatri. Faringotonsillite, otite e polmonite batterica sono infezioni target per l’uso di amoxicillina, e “per queste infezioni ogni alternativa terapeutica rappresenterebbe, comunque, una scelta non appropriata– sottolineano ancora i medici- Basta pensare alle infezioni da SBEA (Streptococco ß-emolitico di gruppo A, ndr) per le quali il farmaco è di elezione, o in termini di antibiotico resistenza, ai ceppi di E.Coli, sempre più resistenti all’amoxicillina-acido clavulanico, maggiormente e anche impropriamente utilizzato nel contesto pediatrico italiano”.

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