La guerra di Putin

  Ucraina, con la possibile caduta di Balmhut, in mano russa le risorse minerarie del Donbass

 

di Giuliano Longo

Le forze armate ucraine sono pronte a ritirarsi da Bakhmut, mentre la città, secondo Zelensky,   si è improvvisamente trasformata dal punto strategico più importante, in quasi “priva di importanza strategica”…..miracoli della propaganda sulla pelle dei morti.

 

Quindi l’eventuale ritirata verrebbe presentata da Zelensky come tattica, anche se al momento ha dato l’ordine di resistere.  Le forze armate ucraine riconoscono pesanti perdite a Bakhmut (Artemivsk), anche se Kyiv continua ad affermare che “praticamente non ci sono” state perdite. Allo stesso tempo,anche i media occidentali scrivono delle pesanti perdite dell’esercito ucraino, compensate però da quelle russe a Soledar, ammesso  che  i mercenari “musicisti” ( come vengono definiti dai russi) della Wagner siano disponibili  a farsi massacrare, anziché propensi a fare il contrario. Il giorno prima è stato riferito che anche strateghi occidentali avrebbero consigliato a Zelensky di ritirarsi da Bakhmut per salvare forze e mezzi, ma al Presidente la proposta non è piaciuta, anzi, sostenendo che lavittoria di Soledar non avrebbe alcun significato strategico. Certo Soledar era (dico era perché ormai è rasa al suolo)  un piccolo centro abitato da 10 mila abitanti  che si trova a poco più di 15 chilometri a nord-est di Bakhmut, che a sua volta è una cittadina un po’ più grande che la Russia intende conquistare, possibilità più che realistica dopo la conquista di Soledar propedeutica alla conquista di Bakhmut. Se non fosse che, strategica o no sotto il profilo militare,  nei pressi di Soledar e non distante da Balkhmut si trova una delle più importanti miniere di sale d’Europa, che hanno un grosso valore economico, anche se al momento non vengono sfruttate. La seconda ragione è che a Bakhmut e a Soledar le operazioni militari delle forze russe sono gestite quasi esclusivamente dai “musicisti” del gruppo Wagner, che peraltro si occupa attivamente di affari bellici del Cremlino, guarda caso, in importati e ricche zone minerarie dell’Africa, con grande vantaggio del loro arruolatore Prigozin, molto vicino a Putin. Va ricordato che il Donbass filorusso, dove si combatte, è storicamente il cuore industriale dell’Ucraina, ricco di carbone di cui è il settimo produttore al mondo,con una produzione anteguerra di 31 miliardi di tonnellate, il 92% di tutto il carbone dell’Ucraina. Tanto che i minatori del Donbass erano considerati il fiore all’occhiello della classe operai nella defunta Unione Sovietica. Un fronte minerario che si trova nell’area che parte dal Mare di Azov e si estende più a nord sino al fiume Dnepr. Un’area che fa gola sicuramente al Cremlino che nel 2021 ha siglato accordi con Cina e India per nuove forniture di combustibile fossile per per 230 milioni l’anno. Ma il Donbass è ricco anche di altre materie prime. Il gas ad esempio, qui troviamo la maggior parte dei 27 miliardi di tonnellate ucraini. Oltre al gas condensato (80 mila tonnellate), il petrolio, seppure in minor misura con 135 milioni di tonnellate. Ben più presente è il petrolio di scisto, con 3,7 miliardi di tonnellate. Qui troviamo anche altre materie come ferro (27 miliardi di tonnellate), titanio (94 milioni di tonnellate), manganese (140 milioni di tonnellate), terre rare e mercurio 29 milioni di tonnellate) per non parlare in misura minore di uranio, 14% della produzione mondiale.  Prima della guerra questa regione valeva il 25% del PIL ucrainoe c’è da immaginare che oltre alle motivazioni di un nazionalismo panrusso/veterosovietico e di altri tempi,  questo patrimonio faccia gola a Putin, ma anche  a Washington e al cosiddetto “Occidente collettivo”, che  non vuole lasciare questo ben di dio fra i denti dell’Orso russo.  Fra i morti fino all’ultimo ucraino e giovani russi ch muoio al gelo potrebbe apparire una bestemmia dire che alla fine sono gli interessi finanziari ed economici che contano,ma, aimè, non mi risulta che esistano nei tempi moderni di guerre che non siano imbastite dai robusti fili di questi interessi, ivi compresa la pacchia degli apparati industrial-militari. Tutto il resto è noia della propaganda globale bifronte.

Aggiornamento la guerra di Putin ore 14.37

Related posts

Ucraina, funzionaria  Onu inventa stupri di massa soldati russi dotati di Viagra 

Redazione Ore 12

Erdogan: “La Turchia non imporrà sanzioni alla Russia”

Redazione Ore 12

Allerta dell’Unione Europea sui profughi ucraini: “C’è il rischio di una tratta”

Redazione Ore 12