La guerra di Putin

Ucraina i giochi di potere sulla rete elettrica minano lo stato di diritto

La devastata rete energetica ucraina sta rapidamente preoccupando l’Europa  e gli alleati i quali  temono che sia in atto una presa di potere politica che potrebbe mettere a repentaglio gli sforzi per mantenere quest’inverno il flusso di elettricità.

Il sospetto nasce dalla la decisione presa da Kiev all’inizio di questo mese di licenziare Volodymyr Kudrytskyi dall’incarico di amministratore delegato della rete nazionale di trasmissione elettrica, Ukrenergo.

Il motivo ufficiale del licenziamento, trapelato in forma anonima ai media ucraini, era che Kudrytskyi non era riuscito a proteggere la rete elettrica ucraina da una serie di attacchi aerei russi.

Gli osservatori internazionali hanno quasi immediatamente respinto questa spiegazione perché Kudrytskyi è notevolmente apprezzato anche in Europa  per i suoi sforzi nel rilanciare e ripristinare le strutture elettriche dopo ondate di attacchi russi. Diplomatici e finanziatori internazionali hanno contestato pubblicamente  il suo licenziamento, esortando Kiev a cambiare rotta.

La loro preoccupazione è che Kiev non stia solo facendo un avvicendamento di personale, ma stia lentamente erodendo la separazione democratica dei poteri, con il pericolo, come temono gli esperti, che contratti e progetti redditizi vengano distribuiti grazie alle lealtà alle varie fazioni e clientele politiche.

Un timore che cova da tempo nella comunità internazionale,  soprattutto considerando che l’Ucraina vuole entrare nell’UE dopo aver già avviato i colloqui per la sua adesione.

Lo stesso  Kudrytskyi, con un intervista a POLITICO confermava che tali timori sono fondati. “Si tratta di centralizzare il potere”,ha detto. Il Governo vuole mettere il sistema energetico ucraino sotto il suo controllo diretto, aggiungendo “Posso dirvi che se non avessimo operato in modo indipendente negli ultimi due anni e più, garantisco che non avremmo superato gli inverni più duri che un gestore del sistema energetico abbia mai sperimentato”.

Gli esperti indipendenti ucraini del settore energetico affermano che la rimozione di Kudrytskyi non è un caso isolato denunciando che le stesse manovre occulte sul sistema elettrico riguardano anche il gas. .

Pochi giorni prima che Kudrytskyi venisse licenziato, e con i giornali ucraini e i canali Telegram che prevedevano la sua imminente partenza, i donatori occidentali hanno lanciato un raro avvertimento a Kiev. In una lettera al primo ministro ucraino Denys Shmyhal, l’ambasciatore dell’UE in Ucraina e i rappresentanti delle istituzioni finanziarie internazionali hanno espresso il loro allarme e messo in guardia dal minare l’indipendenza di Ukrenergo.

Hanno messo in guardia contro la modifica della struttura di governance della società e hanno chiesto l’istituzione di un nuovo consiglio di sorveglianza, affermando che altrimenti “potrebbe mettere a repentaglio la nostra capacità collettiva di supportare Ukrenergo e altre misure prioritarie per la sicurezza energetica vitale dell’Ucraina”scrivono anche gli ambasciatori del G7.

Inoltre il  gruppo ha sollecitato la sospensione di tutte le decisioni gestionali fino alla formazione di un nuovo consiglio e alla consultazione del personale professionale. La lettera è stata firmata, tra gli altri, dall’ambasciatrice dell’UE in Ucraina Katarína Mathernováe dal direttore per l’Ucraina e la Moldavia della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo Arvid Türkner.

Quando Kudrytskyi è stato licenziato, due dei sei membri del consiglio di sorveglianza dell’azienda si sono dimessi per protesta. La preoccupazione è che il consiglio ora finirà sotto il controllo del ministero dell’energia o dei politici, proprio mentre l’Ucraina si dirige verso quello che si prevede sarà un inverno difficile.

Da marzo, la Russia ha martellato l’infrastruttura energetica dell’Ucraina, concentrandosi in particolare sulle centrali elettriche che richiedono più tempo per essere riparate rispetto alle sottostazioni, ai piazzali di commutazione e ai trasformatori che Mosca aveva precedentemente preso di mira. La Russia ha anche colpito le stazioni chiave che forniscono energia operativa alle centrali nucleari ucraine ancora funzionanti.

Di conseguenza, l’Ucraina ha perso più del 50% della sua capacità di produzione di energia. Sebbene ci siano piani per aumentare le importazioni di energia dai paesi europei, le linee di collegamento non hanno capacità sufficiente per sostituire tutto.

Balthazar

aggiornamento la crisi russo-ucraina ore 11.28

 

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