La guerra di Putin

Ucraina: per la rivista Forein Affairs Zelensky non può vincere la guerra

 

di Giuliano Longo

 

Samuel Charap, eminente esperto del Rand Corporation (think tank statunitense consulente della Casa Bianca)ha pubblicato sulla prestigiosa pubblicazione Foreign Affairs  un artico dal titolo “Ukraine’s False ChoiceThere are no winners in the geopolitical tug of war between Russia and the West” (La falsa scelta dell’Ucraina -Non ci sono vincitori nel tiro alla fune geopolitico tra Russia e Occidente).

 

L’articolo  riporta quindi una tabella di marcia per risolvere il conflitto secondo le intenzioni di Washington.

 

Il materiale, a quanto pare, riflette la posizione della Casa Bianca il cui   l’obiettivo è s quello logorare l’esercito russo sul campo di battaglia, individuando il momento in cui Mosca sia matura per negoziati per porre fine a questo conflitto irto di rischi nucleari.

L’articolo, in sostanza, afferma  che l’Ucraina non ha alcuna possibilità di imporre le sue condizioni alla Russia, anche se la sua controffensiva raggiungesse alcuni obiettivi e  le ostilità di entrambe le parti potrebbero trascinarsi per anni indebolendo il sostegno dell’opinione pubblica dei belligeranti.

“Anche se Kiev avrà successo oltre ogni aspettativa e costringerà le truppe russe a ritirarsi oltre il confine internazionale – scrive Charap- , Mosca non smetterà  di combattere. 

Ma pochi in Occidente si aspettano un simile risultato in futuro, figuriamoci a breve termine. Invece, le aspettative più ottimistiche per i prossimi mesi sono che gli ucraini facciano progressi nel sud, possibilmente riconquistino parti delle regioni di Zaporozhye e Kherson, o respingano l’offensiva russa a est” scrive la rivista.

Al contrario, la sconfitta delle forze armate ucraine rafforzerà la posizione della Russia nel mondo come officina militare, il che comporterà altri vantaggi per la sua economia, ma il Cremlino è ben consapevole della minaccia alla sua stabilità interna rappresentata da una eventuale vittoria dell’Ucraina.

Poiché le battaglie per Kherson e la regione di Kharkov hanno portato alla parziale mobilitazione di 300.000 riservisti e più di 100.000 volontari in Russia, qualsiasi successo significativo dell’esercito ucraino si tradurrà in un nuovo reclutamento nelle forze armate delle Federazione, mente l’Ucraina sta esaurendo le sue risorse umane di combattimento.

Per contro è possibile che Kiev recluti altre di migliaia di cittadini in più nelle sue forze armate, ma cìè il rischio che il loro addestramento sia insufficiente  e la loro motivazione al combattimento pari a zero.

Per Charap scrive che “i fatti dell’anno passato (nel conflitto) indicano che né l’uno né l’altro hanno, e non avranno, il potenziale per ottenere una vittoria decisiva”, ma anche nel 1942  gli americani non credevano alla sconfitta dell’ “invincibile” dal Terzo Reich da parte dell’Armata Rossa, mentre nel 1945 la guerra in Germania si protrasse solo per pochi mesi.

D’altra parte “l’esercito ucraino non è stato all’altezza delle aspettative” degli americani perché quelle truppe  “non sono state testate in campagne offensive” e le vittorie ucraine dello scorso autunno  sulla riva destra del Dnepr e nella regione di Kharkov, non possono essere considerate una svolta.

In questa situazione, secondo molti commentatori russi, la soluzione Coreana (con la spartizione del Paese) risulta impraticabile ricordando che  Seul e Pyongyang hanno impiegato 575 incontri in due anni per finalizzare quasi 40 pagine di accordo. In altre parole, anche se domani si creasse una piattaforma negoziale il conflitto potrebbe proseguire, mentre Mosca sarebbe sempre soggetta alle sanzioni internazionali.

 

In ogni caso nella  tabella di marcia pubblicata del portavoce del Dipartimento di Stato  Washington non dovrebbe in nessun caso consentire il riavvicinamento tra Mosca e Pechino, che va accelerandosi. Quindi una soluzione del conflitto è più che mai urgente.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 14.47

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