La guerra di Putin

Ucraina, una guerra che ricorda la situazione in Corea del 1953

 

di Giuliano Longo

Il 1953 fu l’anno di svolta nella guerra fra la Corea del nord e quella del sud dove si confrontarono l’occidente contro Cina eUnione Sovietica.

In quell’anno fu firmato finalmente l’armistizio tra le Coree e i loro alleati, dopo tre anni di spargimenti di sangue con combattimenti che si erano susseguiti con fasi alterne nel 1950 e 51.

Ne scrive per la pubblicazione americana di strategia militare 19fortyfive l’analista JAMES HOLMES:

IlNord attraversò il confine fra le due Coree nel 1950, spingendosi fio alla piccola enclave di   Pusanall’estremità sud-orientale della penisola e parve che i difensori della Corea del Sud potessero essere gettati in mare.

Quindi, dopo aver rafforzato il perimetro gli Stati Uniti e gli alleati occidentali organizzarono uno sbarco di fianco a Inchon,tagliando fuori e distruggendo l’esercito nordcoreano prima di lanciarsi a nord verso il fiume Inchon,che segna oggi la frontiera sino-coreana.

A quel punto centinaia di migliaia di “volontari del popolo cinese” si riversarono attraverso lo Yalucostringendo l’esercito delle Nazioni Unite a ritirarsi verso sud.

Da allora il fronte si stabilizzò lungo il 38° parallelo Negli ultimi due anni di conflitto i combattenti avevano cercato invano di ottenere vantaggi  sul campo di battaglia  sufficienti a imporre termini per una tregua anche se , l’alleanza USA-ONU. e le coalizioni comuniste tentarono una varietà di stratagemmi negoziali.

Alla fine solo una combinazione di fattori quali la morte di Josef Staline le minacce nucleari del candidato presidenziale americano – e poi presidente – Dwight D. Eisenhowerruppero l’impasse negoziale senza che nessuno dei contendenti avesse raggiunto i suoi obiettivi strategici.

Le loro prestazioni sul campo di battaglia semplicemente non avevano garantito i massimi i risultati diplomatici che a quel punto erano i migliori che si potessero ottenere fra le due parti.

Ed è a questo punto che si possono fare paragoni fra il conflitto russo- ucraino e quello coreano. Inizialmente l’invasione fece pendere brevemente l’equilibrio militare a favore della Russia, ma il vantaggio russo raggiunse rapidamente l’apice prima di ridursi ad una situazione di stallo.

 

Ma Mosca non aveva raggiunto nessuno dei suoi obiettivi principali, vale a dire rovesciare Zelensky e “denazificare” il governo di Kiev.

 

La controffensiva ucraina dell’autunno 2022 ha vanificato molte delle conquiste territoriali della Russia prima di ristagnare. Tuttavia le forze armate ucraine hanno fatto troppo poco per rendere realizzabili gli obiettivi della leadership politica – espellere la Russia da tutta l’Ucraina.Kiev non ha ottenuto e non ha potuto ottenere tutto ciò che voleva politicamente.

 

Oggi prevale l’indecisione e nessuno dei due contendenti  può accumulare un vantaggio militare sufficiente per imporre condizioni.  Quindi, ancora una volta sembra applicarsi il modello del 1953.

 

“La forza non determina il diritto – conclude Holmes- ma i risultati politici tendono a seguire quelli sul campo di battaglia, indipendentemente dalla giustizia o dall’ingiustizia della causa di qualsiasi contendente.

È quindi doveroso che l’Ucraina e i suoi benefattori occidentali facciano i conti con la dura e intransigente realtà degli armamenti e capiscano cosa possono ragionevolmente aspettarsi per uscire da una brutta situazione”.

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