Economia e Lavoro

Vendite a saldo, dal 5 gennaio in tutte le regioni. Consigli di Confcommercio ai consumatori

Sicilia e Basilicata sono state le regioni per prime a partire, poi la Valle d’Aosta mentre tutte le altre Regioni il apriranno la tradizionale fase delle vendite a saldo il 5 gennaio. Interessate oltre 15 milioni di famiglie e ogni persona spenderà circa 119 euro, per un giro di affari di 4,2 miliardi.

n un periodo in cui l’incertezza regna sovrana, restano comunque degli approdi certi a cui fare riferimento per tornare a respirare un po’ di “normalità”.  Secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, anche quest’anno lo shopping dei saldi interessa oltre 15 milioni di famiglie e ogni persona spenderà circa 119 euro, per un giro di affari di 4,2 miliardi di euro. Commentando l’inizio dei saldi invernali il presidente di Federmoda, Renato Borghi ha sottolineato che dopo i segnali di ripresa registrati in stagione, nonostante le molte preoccupazioni per il Covid-19, gli ineludibili incrementi dei prezzi fanno di questi saldi una importante risposta degli operatori commerciali al contenimento dell’inflazione e un’opportunità per i consumatori a caccia dell’affare e per oltre 15 milioni di famiglie italiane desiderose di concedersi un regalo di moda e soddisfare un desiderio dopo tante restrizioni”.Secondo Borghi, “è un’eccezionale occasione anche per consolidare lo shopping sotto casa nei negozi di prossimitàdove fiducia, relazione, servizio, prova e consegna istantanea unitamente al prezzo di saldo fanno propendere i consumatori per un acquisto nei punti vendita delle nostre città e dei nostri centri. Le vendite di fine stagione sono sempre una straordinaria opportunità per i consumatori ma per noi commercianti servono per avere liquidità rinunciando ai margini nell’auspicio però che possano aiutare a far trovare una stabilità di cui tutti abbiamo bisogno”.

Saldi: “manuale” per acquisti sicuri  

  1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
  2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
  3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless
  4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
  5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
  6. Rispetto delle distanze:occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.
  7. Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.
  8. Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi
  9. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione;
  10. Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente

Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come “Saldi chiari e sicuri“, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.

aggiornamento Saldi del 3 gennaio ore 15.09

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