Economia e Lavoro

Vendite al dettaglio, Confesercenti: “Segnali di vivacità”. Confesercenti: “Piccoli negozi al palo”

Sulle vendite al dettaglio e gli ultimi dati dell’Istat da registrare la presa di posizione della Confcommercio: “I dati odierni relativi al mese di settembre, pur confermando il permanere di una situazione congiunturale molto debole, segnalano la presenza di confortanti spunti di vivacità che vanno considerati di buon auspicio per la chiusura dell’anno in corso. Se la produzione industriale continua a stentare (le stime Istat indicano un calo mensile dello 0,4%, mentre su base annua è previsto un -4%, ndr) ed è ormai evidente come non si possa parlare di crisi transitoria, le vendite hanno mostrato nello stesso mese un deciso miglioramento. L’aumento registrato, pur interessando sia l’alimentare sia il non alimentare, va comunque letto con prudenza. È necessario, infatti, attendere i prossimi mesi per comprendere se si tratti di un punto di svolta nell’atteggiamento delle famiglie. Va segnalato, inoltre, come su questo andamento potrebbero aver inciso fattori che hanno solo spostato quote di consumi (per l’alimentare dal fuori casa al domestico), o anticipato gli acquisti in considerazione di condizioni meteorologiche diverse da quelle dello scorso anno (abbigliamento). In entrambi i casi, gli impulsi osservati a settembre potrebbero tradursi in un gioco a somma zero sul totale della spesa delle famiglie, con effetti trascurabili sulla crescita dei consumi e del Pil. Bisogna sottolineare, infine, il permanere di una situazione difficile per le imprese che operano su piccole superfici il cui giro d’affari risulta compresso tanto dalla debolezza dei consumi in generale quanto dagli spostamenti di domanda verso il canale on-line”.Analoga la posizione della Confesercenti che riflette soprattutto sullo stato degli esercizi di piccoli dimensioni: Un andamento complessivo in deciso chiaroscuro per il commercio: nonostante le variazioni totali sia in valore che volume siano positive – secondo quanto emerge dai dati Istat sulle vendite al dettaglio di settembre – le vendite per i piccoli negozi restano purtroppo al palo.

Infatti, sia il dato di settembre ma soprattutto quello relativo ai primi nove mesi dell’anno, ci consegnano un quadro negativo in un panorama che, peraltro, non brilla per risultati complessivi: questo mese, rispetto allo scorso anno, le piccole superfici registrano una perdita in valore dell’1% (alimentari -2%), mentre le grandi strutture rilevano un 2,2% in più. Ma il dato più preoccupante è appunto la variazione acquisita nei primi nove mesi dell’anno, negativa per tutto il comparto in media (-0,7% in volume) ma che raggiunge un livello critico per i piccoli esercizi, pari a – 1,7% secondo nostre stime.

Ci troviamo oramai di fronte ad una condizione strutturale di crisi degli esercizi di vicinato che si manifesta con grande evidenza in tutte le realtà territoriali, dai piccoli comuni ai quartieri delle grandi città. E la costante perdita di quote di vendita comporterà, inevitabilmente, una ulteriore scomparsa dei servizi di base delle attività commerciali, causa la forzata chiusura delle attività unita alla cronica mancanza di apertura di nuovi esercizi.

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