Cronaca

Villa Pamphili, ecco i tatuaggi della vittima: chi la riconosce chiami il 112

Una donna caucasica, di età compresa tra i 20 e i 30 anni; capelli chiari; alta 1,64 per 58 chili. Sono le caratteristiche del cadavere rinvenuto all’interno del parco di Villa Pamphili, a Roma. La Polizia di Stato chiede il concorso nella identificazione della vittima. Non si esclude- scrive la Questura di Roma in un comunicato- che la donna si accompagnasse ad una bambina di tenera età, fra i 6 mesi ed 1 anno. Diversi i tatuaggi sul corpo della donna: uno sul piede destro interno vicino al malleolo, il secondo sulla fascia addominale superiore, il terzo sul braccio destro parte esterna altezza omero, un altro tatuaggio sul braccio destro altezza omero lato interno.
Eventuali segnalazioni utili alle indagini potranno pervenire al numero unico di emergenza 112. Intanto gli esiti dell’autopsia, effettuata all’Istituto di Medicina legale dell’Università Cattolica, dicono che la donna è deceduta almeno quattro ore prima della bambina, la morte risalirebbe almeno a venerdì sera, se non prima: non si esclude per un malore in seguito a una sospetta intossicazione da approfondire. Ma anche un soffocamento “dolce”, senza cioè strangolamento, è plausibile. L’uomo avrebbe poi tenuto la neonata con sé fino ad abbandonarla senza vestiti, a duecento metri da dove è stata ritrovata la donna. Non è chiaro se fosse già morta o ancora in vita e magari l’uomo sperasse che qualcuno la trovasse. Alcune testimonianze legano infatti la presenza della donna e della piccola a un uomo, visto aggirarsi insieme nella porzione di parco dove sono stati ritrovati i corpi. Insomma, la chiave di volta per capire cosa sia successo potrebbe arrivare solo da questa terza persona, di cui si sono perse le tracce: almeno una sua impronta sarebbe rinvenuta sul sacco che nascondeva la donna, ma al momento non ci sarebbero riscontri certi nella banca dati della polizia, dove sono archiviati i nomi dei pregiudicati. Più difficile il rilevamento delle impronte della donna, recuperata in avanzato stato di decomposizione e della quale comunque non ci sono memorie in archivio. La piccola è stata ritrovata senza vestiti ma avvolta in una coperta, come se dormisse. I lividi e le escoriazioni su di lei sono compatibili con il tempo passato tra rami e spine. Oltre all’ematoma della testa, le ultime indiscrezioni sull’esito dell’esame autoptico, ipotizzano che la bimba sia stata strangolata. Saranno necessari ulteriori accertamenti istologici per chiarire le cause della sua morte.

I pezzi del puzzle comunque piano piano aumenteranno: per oggi si attende l’esito dell’esame del dna che dovrebbe confermare il legame materno tra le due vittime. Sono stati anche disposti esami tossicologici sul cadavere della donna che potrebbero aiutare a capire meglio la causa della sua morte, ma per l’esito occorrerà aspettare circa un mese.
Infine, poco aiuto è arrivato da altri senzatetto che gravitano in quell’area: gli investigatori hanno mostrato le foto dei cadaveri, ma nessuno ha saputo dare loro un nome. La ricerca della loro identità continua anche negli archivi delle persone scomparse e tra le persone in stato di difficoltà sociale censite in passato in altri quartieri.

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