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  Voci di vendita dell’Agi, il Cdr proclama due giorni di sciopero: “Mancano risposte”. Fnsi: “Vicini alla redazione”

 

Il Cdr dell’Agi, «in applicazione del mandato conferito all’unanimità dall’assemblea dei redattori del 18 marzo, proclama due giorni di sciopero a partire dalla mezzanotte di oggi (20 marzo 2024, ndr) fino alle 23.59 del 22 marzo, constatata l’assenza di una tempestiva risposta ufficiale da parte dell’azienda sul futuro assetto proprietario dell’agenzia».

Nonostante le formali richieste di chiarimento sulle ipotesi di vendita, «avanzate prima tramite il comunicato dell’assemblea dei redattori e poi attraverso la richiesta formale di un incontro urgente» presentata dal Comitato di redazione, «l’azienda – spiega il Cdr in una nota – finora non ha fornito alcuna risposta né ritenuto di dover confrontarsi con l’organismo sindacale interno. Le insistenti indiscrezioni e notizie sulla possibile vendita dell’agenzia arrivano poche settimane dopo la firma, avvenuta il 2 febbraio, dell’accordo tra Cdr, azienda e Fnsi sulla procedura di isopensione, destinata a determinare entro l’anno una sensibile riduzione dell’organico».

Un accordo «approvato con grande senso di responsabilità da parte dell’assemblea dei redattori – prosegue il Cdr – a cui si era arrivati anche dopo le rassicurazioni verbali fornite dai vertici aziendali sull’assenza di trattative in essere per una vendita, sottolineata dalla presenza di un piano strategico 2024-2027 volto ad ‘implementare la strategia di trasformazione in una news company’».

L’Agi – sottolineano i rappresentanti sindacali – è da oltre 70 anni un punto di riferimento dell’informazione italiana e ha sempre assicurato un notiziario di qualità e pluralista. «L’Eni – incalzano – negli anni si è dimostrato editore capace di salvaguardare i livelli occupazionali e di garantire sempre l’indipendenza e l’autonomia dei giornalisti, tutti elementi che sarebbero fortemente a rischio nello scenario prospettato di vendita al Gruppo editoriale Angelucci. In questa possibile compravendita riteniamo sia in gioco la garanzia del pluralismo dell’informazione del Paese: un’agenzia di stampa, fonte primaria di informazione, è infatti per sua natura pluralista e imparziale».

Al fianco della redazione si schiera la Federazione nazionale della Stampa italiana. «L’imprenditoria in Italia è libera e nessuno pensa di volerla limitare. Ma l’informazione ha bisogno di chiarezza e trasparenza. E soprattutto, per restare indipendente e quindi forte, l’informazione ha bisogno di non essere coinvolta in conflitti di interesse», rileva Alessandra Costante.

«La chiarezza chiesta dai colleghi di Agi – prosegue la segretaria generale Fnsi – è condizione necessaria e indispensabile per la prosecuzione di qualsiasi confronto sindacale, tanto più all’indomani di un sofferto piano di contenimento delle spese. Ci auguriamo che la proprietà dia alla redazione tutte le risposte chieste, in un’ottica di corrette relazioni sindacali, che non sono solo formali ma che sostanziano il rapporto fra i giornalisti e l’editore».

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