La guerra di Putin

Zelensky: prossimo ingresso nella NATO. Putin verso la III guerra mondiale. Analisi di una possibile guerra nucleare

 

di Giuliano Longo

Redgreen.website pubblica stralci tradotti da Rock and the War (USA) della analisi diJeremy Shapiro il direttore della ricerca presso il Consiglio europeo per le relazioni estere, che ha lavorato presso Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.  In guerra nulla è inevitabile e poco è prevedibile. Ma la guerra in Ucraina ha una direzione che gli osservatori già possono vedere. Quella che era iniziata come un’aggressione russa contro l’Ucraina è diventata una guerra per procura tra Washington e Mosca. Le due parti sono bloccate in un ciclo di escalation che, lungo le tendenze attuali, che alla fine le porterà in conflitto diretto per diventare poi nucleare, uccidendo milioni di persone e distruggendo gran parte del mondo. Il presidente Biden crede che riconoscere il pericolo aumenti le possibilità di evitarne un esito terribile. In effetti, molto può cambiare la traiettoria attuale, ma ciò richiederà un’azione mirata da parte di entrambe le parti intesa a evitare il confronto diretto. Al momento, nessuna delle parti sembra disposta o politicamente in grado di intraprendere tali passi. Al contrario, dalla Russia. le minacce nucleari sono una parte importante della sua strategia di guerra. Negli Stati Uniti, i commentatori condannano coloro che nominano questo pericolo, temendo che ciò indebolisca la determinazione occidentale. Gli analisti dei think tank preferiscono invece parlare in termini di “scenari”, in cui possiamo seppellire il risultato più probabile tra poche altre possibilità meno probabili. L’autore afferma quindi di voler presentare, nella sua analisi, “solo lo scenario centrale dell’escalation nucleare” . E prende come punto di partenza che potremmo vivere lunghi periodi di relativo stallo senza arrivare mai a un risultato così orribile, ma l’escalation incontrollata è il percorso che si sta attualmente intraprendendo ne aumenta i rischi.

Verificare le linee rosse

Nessun leader razionale o sano di mente ha intenzione di iniziare una guerra nucleare. E nonostante tutta l’assunzione di rischi, il regime russo non mostra segni di tendenze suicide. L’essenza del problema è più insidiosa della mera follia: una volta che un ciclo escalation inizia, una serie di passaggi razionali possono sommarsi alla assurdità che pone fine al mondo. In Ucraina, entrambe le parti hanno pubblicamente promesso di non poter perdere questa guerra, ritenendo che he così facendo verrebbero minacciati il loro stesso modo di vivere e i valori a cui tengono di più. In particolare nel caso russo, una sconfitta in Ucraina minaccerebbe la sopravvivenza non dolo del regime, me persino l’integrità territoriale del Paese. Così la Russia ha tracciato numerose linee rosse per mettere in guardia l’Occidente dall’escalation, definendo intollerabile la fornitura di sistemi missilistici a lungo raggio vicini al confine, preavvisando dei rischi Svezia e Finlandia per la loro adesione alla NATO e minacciando che qualsiasi attacco alla Crimea avrebbe “scatenato il giorno del giudizio”. Il superamento di queste linee rosse russe da parte dell’Ucraina, degli Stati Uniti o dell’Europa ha generato una sorta di risposta che tuttavia non è stata (ancora? ndr) all’altezza delle minacce russe. Insomma, queste linee rosse si sono rivelate molto rosa e vengono sempre più messe in discussione in Occidente e numerosi commentatori occidentali affermano che la Russia è una tigre di carta e liquidano le minacce nucleari russe come “spacconate”. La più recente linea rossa mette in guardia contro la fornitura di sistemi missilistici a lungo raggio in Ucraina tali da colpire il territorio russo. Il governo di Mosca afferma che se gli Stati Uniti oltrepassassero questa linea, diventerebbero “parte diretta del conflitto”. Ma considerando tutte le linee rosse già superate è dubbio che i decisori statunitensi considerino tali minacce molto significative. La decisione di Putin probabilmente ruota attorno ai progressi che gli ucraini fanno sul campo, indipendentemente dalla fornitura di nuovi sistemi d’arma forniti dall’ l’Occidente. La probabilità di un’escalation è derivata dagli sviluppi sul campo di battaglia, non dall’attraversamento di una linea rossa arbitraria. Ma è chiaro che entrambe le parti hanno costantemente intensificato la loro azione in Ucraina nel timore di poter perdere. Gli Stati Uniti e i loro partner europei hanno aumentato la loro assistenza militare sia in qualità che in quantità, indipendentemente dalle linee rosse. Sotto la pressione della guerra, hanno deciso di fornire armi e intelligence che solo pochi mesi fa ritenevano comportassero un rischio di escalation troppo grande se le avessero fornite. Allo stesso modo, hanno aumentato in modo esponenziale le sanzioni economiche a Mosca destinate a indebolire permanentemente la Russia distruggendo il suo regime, come ha affermato Biden, per porre fine alla guerra. I russi hanno costantemente risposto alle battute d’arresto sul campo di battaglia con le proprie escalation, compresi i tagli energetici all’Europa, l’aumento dei bombardamenti di obiettivi civili e, recentemente, attraverso l’annessione formale di quattro province ucraine e la mobilitazione parziale delle riserve .Quest’ultimo passo comporta ovvi rischi per il regime russo. Nel compiere questi passi di escalation, entrambe le parti hanno anche hanno alzato il prezzo interno e geopolitico del compromesso, accrescendo così l’incentivo per una ulteriore escalation. Ad esempio, le annessioni russe segnalano  all’opinione pubblica estera e nazionale che le parti occupate del territorio ucraino saranno ora difese come se fossero la Russia stessa. Ma questa decisione riduce anche la capacità della Russia di fare marcia indietro e abbandonare queste province. Questa è l’essenza di un ciclo che contiene una sua logica in cui le escalation precedenti rendono più probabili quelle future. Naturalmente, le guerre nel Mondo sono tutte presenti, ma nessuna guerra dal 1945 si è conclusa con l’uso nucleare dopo Hiroshima. Le potenze nucleari a volte hanno considerato il loro uso, ma si sono sempre tirate indietro dal baratro come in Corea nel 1953 e in Israele nel 1973. Nella situazione attuale, entrambe le parti hanno molti più passi da compiere prima del confronto diretto: gli Stati Uniti hanno molti più sistemi d’arma da fornire e molti più modi per isolare l’economia russa. La Russia ha molti più uomini da arruolare, tattiche più incisive da applicare e armi più orribili da schierare anche senza armi nucleari. È probabile anche c se Putin si impanta in una guerra di logoramento, questa non sarà sufficiente per arrivare all’uso nucleare. Invece, l’escalation verso le armi nucleari potrebbe avvenire quando una parte che sta perdendo con una sconfitta militare, che avrà conseguenze catastrofiche per il suo regime e la sicurezza della sua leadership. Di qui la convinzione, sotto la pressione dell’incombente sconfitta militare, che l’uso nucleare sia la via d’uscita, ma non abbiamo precedenti che tali condizioni siano soddisfatte in uno stato dotato di tali armageddon. Il pericolo dei “geni” (della lampada delle strategie, ndr). Se la guerra continua a muoversi contro i russi e se gli ucraini colpiranno la la Crimea, sarà in gioco il regime russo. Qualche “genio” all’interno della leadership russa avanzerà l’idea che si possa bloccare lo slancio ucraino con l’armageddon nucleare. Come hanno notato alcuni analisti , i militari russi credono da tempo in “un uso dimostrativo della forza, che potrebbe successivamente includere l’uso nucleare a scopo dimostrativo”. L’Occidente potrebbe fa re da spalla a questo ottimista russo, non preoccupandosoi dell’Ucraina e si ritiramdosi di fronte alla reale prospettiva di una guerra nucleare. Almeno questo affermano i “geni della lampada” russi. In mancanza di qualsiasi altra opzione oltre alla resa, il presidente russo Putin (o il suo successore improbabile, ndr) si impadronirà di questo deus ex machina nucleare. Ma tali sottili speranze di trasformare la sconfitta in vittori sono i nemici più efficaci della pace. Le forze russe lancerebbero un piccolo numero di attacchi nucleari tattici contro le concentrazioni di truppe ucraine o le linee di rifornimento della NATO all’interno dell’Ucraina. Se non riescono a trovarne nessuno, li useranno contro obiettivi civili ucraini. L’obiettivo non è essenziale perché lo scopo di questo attacco sarà distruggere la volontà occidentale di continuare a sostenere l’Ucraina, capovolgendo la situazione militare. Il governo degli Stati Uniti ha certamente considerato questa eventualità, motivo per cui sia il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan che il segretario di Stato Antony Blinken sono stati recentemente inviati ad avvertire i russi che avrebbero subito conseguenze “orribili” e “catastrofiche” se avessero usato armi nucleari in Ucraina. Nel caso il governo degli Stati Uniti lotterà per trovare una risposta che rifletta la gravità dell’uso russo delle armi nucleari, ma che non rappresenti un’ulteriore escalation verso il confronto diretto e la guerra nucleare a tutto campo. L’equivalente americano del genio” russo” sostiene che una risposta diretta e proporzionata mirata all’attacco, invierà un segnale alla leadership russa che gli Stati Uniti punedo il crimine dell’uso nucleare, senza intensificare la guerra o rovesciare i russi regime. Vedranno l’allerta nucleare strategica russa come un bluff, sostenendo che portare a termine un attacco nucleare strategico sarebbe un suicidio. In mancanza di opzioni migliori, la leadership degli Stati Uniti coglierà l’idea di una risposta così finemente calibrata e lancerà un attacco NATO convenzionale contro le formazioni di truppe russe in Ucraina o la base militare in Russia da cui ha avuto origine l’attacco nucleare russo. Per precauzione, metteranno in allerta anche le forze nucleari statunitensi, che metteranno in mare più sottomarini nucleari e raccomanderanno a inglesi e francesi di mettere in allerta anche le loro forze, se queste due potenze indipendenti non lo avessero già fatto. Sfortunatamente, è probabile che “un messaggio così sottile “vada perso al Cremlino che vedrà un attacco diretto della NATO alla Russia o alle forze russe come conferma della loro opinione che l’Occidente intende distruggere il regime russo e uccidere tutti i suoi leader. I leader russi correranno il rischio di lanciare ulteriori attacchi nucleari convenzionali e tattici contro formazioni di truppe NATO e operazioni di rifornimento ucraine negli stati NATO confinanti come Polonia ed Estonia, per segnalare che la Russia è disposta ed in grado di difendersi nonostante il rischio di un’escalation nucleare strategica. Gli stati NATO attaccati invocheranno l’articolo 5 (che è quello che vuole Zelensky con l’annuncio dell’ingresso della Ucraina nella NATO ndr) e l’Alleanza inizierà un’operazione convenzionale per eliminare la capacità offensiva della Russia di effettuare tali attacchi. Temendo che quegli attacchi distruggano la loro capacità nucleare i russi lanceranno un attacco nucleare strategico di primo livello che indebolirà la determinazione o la capacità occidentale di rispondere e salvando i loro di regimi. Avranno quindi pochi minuti per inviare un’e-mail ai colleghi dicendo: “Te l’avevo detto”. Questo è solo uno scenario. Niente di tutto ciò è inevitabile, ovviamente. Ma questo è il percorso su cui ci si sta avviando e la probabilità che accada cresce di giorno in giorno man mano che una parte o l’altra diventa più disperata. Le conseguenze di questo percorso sono profondamente rovinose. E’ giunta l’ora di dominarlo, ma chi farà il primo passo (ndr).

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