Politica

Desideri (Dc) e le prossime elezioni amministrative: “Scriveremo al ministro degli Interni e ai Sindaci interessati per la tutela del nostro simbolo”

 

In vista delle elezioni amministrative di maggio prossimo stiamo preparando una comunicazione formale da inviare sia al Ministro degli Interni, Piantedosi, sia ai vari Sindaci dei Comuni nei quali si terranno i comizi elettorali, sia alle varie Commissioni Elettorali istituite nei Tribunali aventi competenza territoriale, nella quale chiederemo la tutela sia del partito, che del simbolo, nella fase di predisposizione e presentazione delle liste, laddove nelle stesse non sia presente la delega del Segretario Nazionale, avvocato Antonio Cirillo,  prevista per legge, per il deposito e l’utilizzo del simbolo, nonché  della denominazione del partito; è quanto ha dichiarato Fabio Desideri, portavoce e coordinatore nazionale della Democrazia Cristiana.

Tale comunicazione vuole garantire l’utilizzo del simbolo e della denominazione del partito rispetto a coloro che impropriamente, ed in difformità dallo statuto della Democrazia Cristiana, rivendichino “diritti e/o titoli” non suffragati dalle leggi vigenti nel nostro paese.

E’ appena il caso di sottolineare, ha aggiunto Desideri,  che laddove – per ragioni che non riusciamo ad immaginare – possano essere presentate e depositate liste che in qualche modo richiamino il simbolo, i valori, e la denominazione della Democrazia Cristiana, che il partito non riconosce come liste di propria espressione politica,  queste saranno oggetto di impugnazione, nelle sedi competenti, con le modalità e forme previste all’interno del procedimento di tutela dell’elettorato passivo, come stabilisce il nostro ordinamento.

Infine, a coloro  che sostengono la competenza di un Tribunale per mettere ordine alla storia della Democrazia Cristiana, vogliamo – con umiltà – ricordare che tale situazione è già avvenuta, con un definitivo pronunciamento della Corte di Cassazione a Sezione Unite.

Qualora costoro vogliano, realmente, adire il pronunciamento di un Tribunale Italiano sul tema, la Democrazia Cristiana coglierà – ben felicemente – tale opportunità per consegnare – in quella sede – atti e documenti comprovanti la sua legittimità di azione. Ma altresì sarà lieta di beneficiare della stessa occasione per chiedere al medesimo Tribunale di affrontare anche il tema del patrimonio del partito, partendo da quanto accadde nel 1994 a piazza del Gesù, passando – ad esempio – dal dipanare la sorte degli immobili della Democrazia Cristiana di Firenze, di cui ha parlato, tanto tempo fa, il quotidiano Italia Oggi, in un articolo di Fosca Bincher, oppure approfondendo il ruolo di alcune società per azioni, nonché dei loro organismi di revisione – alla luce dei vincoli e della normativa attuale – che hanno gestito fino ad oggi il patrimonio del partito, e perché no – vista l’opportunità che ci verrebbe eventualmente data – di poter capire tramite quali procedure le sedi nazionali del partito: sia quella di Piazza del Gesù, che quella di Piazzale Sturzo all’Eur a Roma, solo per fare degli esempi, oggi non siano più nella disponibilità della Democrazia Cristiana; oppure – visto che eventualmente ci troveremo nel merito dell’argomento – se siano stati percepiti, ed eventualmente da chi dopo il 1994,  i contributi ai sensi dell’articolo 3 comma 10 della legge n.ro 250 del 1990; infine – ma soltanto per brevità – coglieremo tale opportunità per capire che fine abbiano fatto le altre proprietà: appartamenti,palazzi, circoli, sezioni di partito, centri studi e terreni,  facenti parte dell’immenso patrimonio della Democrazia Cristiana. Noi siamo pronti, attendiamo che eventualmente qualcuno ci convochi come partito, saremo lieti di confrontarci, nel rispetto delle leggi vigenti, al fine di ricercare la pura verità nelle varie sedi deputate, ha concluso Desideri.

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