La guerra di Putin

Estonia, esercitazioni Nato ai confini russi. In campo 15mila uomini di 14 Paesi

E’ previsto per queste ore l”inizio di esercitazioni Nato su larga scala, pianificate mesi prima dell’invasione russa dell’Ucraina. Una delle principali manovre, nome in codice Hedgehog, si svolgerà in Estonia e coinvolgerà 15mila soldati provenienti da 14 paesi. In programma anche l’operazione “Defender Europe” e “Swift Response”, che coinvolgerà 18mila soldati provenienti da 20 paesi, e si svolgerà in Polonia e in altri otto paesi. In Lituania inoltre, un’altra esercitazione dal nome in codice Iron Wolf coinvolgerà 3mila unità delle truppe alleate. Per la Bbc dureranno per le prossime due settimane e coinvolgeranno 15mila soldati da 10 Paesi, compresi Regno Unito, Stati Uniti e gli attuali non-membri Finlandia e Svezia, che si apprestano a presentare la domanda di adesione all’Alleanza.

Sarebbero state pianificate prima dell’invasione russa dell’Ucraina, ma si svolgono in un momento di particolare tensione tra la Nato e Mosca. Nel contesto dell’invasione, le esercitazioni assumono un significato simbolico per i Paesi baltici, perché finalizzate a testare la loro capacità di rispondere a simili incursioni da parte di forze nemiche. Discorso valido soprattutto per la Finlandia che ha chiesto ufficialmente l’ingresso nella Nato. Per la premier Marin “la minaccia nucleare e’ molto seria” e Helsinki non può “più credere che ci sarà un futuro di pace accanto alla Russia restando da soli”. Domani dovrebbe essere il turno della Svezia. Quanto alla Nato, ma soprattutto al suo rafforzamento ad est, proprio l‘Estonia vuole che la Nato aumenti la sua presenza militare permanente nell’Est Europa, come tattica di deterrenza contro la Russia di Vladimir Putin. Jonatan Vseviov, segretario permanente del ministero degli Esteri estone, ha affermato che non si potrà più tornare al mondo che conosceva prima dell’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio. “Saremo in un ambiente di sicurezza totalmente nuovo. Ci sarà una nuova Ucraina. Ci sarà una nuova Russia. Ci sarà una nuova Europa. Non si torna indietro”, ha detto in un’intervista al Guardian. Più di 20mila truppe della Nato, la stragrande maggioranza delle quali forze statunitensi, sono state dispiegate negli Stati baltici, in Polonia e nel resto dell’Europa orientale all’indomani dell’attacco voluto da Mosca, ma prima nella zona c’erano una dispiegamento di “tripwire”, cioè una forza militare più piccola di quella del potenziale avversario, progettata per dare un segnale di essere pronti a una risposta armata, senza però che la cosa possa essere percepita come una minaccia nell’immediato. Questa forza poi ovviamente può essere accresciuta in tempi relativamente brevi. Ma per Tallinn anche in futuro servirà una strategia più aggressiva. “L’approccio basato sul tripwire dipende dal presupposto che colui che viene scoraggiato comprenda il collegamento tra il tripwire e le forze di rinforzo”, ha affermato Vseviov, secondo cui per “la difesa della Nato, e la sicurezza europea in generale, a lungo termine”, bisognerà “passare a una deterrenza basata sulla difesa avanzata”, quella che dovrebbe far recedere dall’azione un potenziale nemico, in questo caso la Russia, per paura delle conseguenze.

Aggiornamento la Guerra di Putin ore 14.36

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