La guerra di Putin

San Pietroburgo. Arrestata sospettata coinvolta nell’omicidio del blogger nazionalista Tatarsky

di Giuliano Longo

 

Daria Trepova, sospettata di coinvolgimento nell’esplosione in un caffè di San Pietroburgo che ha ucciso il comandante militare e blogger nazionalista  Vladlen Tatarsky, è stata arrestata. Lo ha riferito oggi 3 aprile al Comitato investigativo (IC) della Federazione Russa.

La Trepova  è stata trattenuta dagli agenti del dipartimento insieme ai servizi operativi dell’intelligence russa . Altri dettagli non vengono forniti. In precedenza si è appreso dal Ministero degli affari interni della Russia che Daria Trepova, sospettata dell’esplosione nel caffè “Street Bar” di San Pietroburgo che era stata inserita nella lista dei ricercati dopo aver individuato la sua auto. È stato anche riferito che Trepova ha acquistato un biglietto aereo dall’aeroporto di Pulkovo (San Pietroburgo) ma che  alla data dell’esplosione la ragazza non si è presentata all’imbarco. Le forze dell’ordine hanno condotto perquisizioni nell’appartamento della sospettata e un filmato mostra che le forze di sicurezza hanno portato fuori dall’appartamento una donna a volto coperto di cui, alcune fonti russe ipotizzano  che possa trattarsi della madre o della sorella di Daria. L’esplosione nel caffè “Street Bar” di San Pietroburgo sull’argine dell’Universitetskaya, nella quale è morto Tatarsky è avvenuta il 2 aprile. Secondo una versione, l’ordigno esplosivo è stato portato da uno dei visitatori , una ragazza che si è presentata come Anastasia. Le forze dell’ordine hanno riferito che la potenza dell’esplosivo era superiore a 2 etti di TNT. Un testimone oculare dell’esplosione in un caffè ha detto alla agenzia Izvestia che una statuetta è esplosa nelle mani della vittima dopo che gli etra stata offerta  durante una serata creativa. A seguito dell’esplosione i vetri del caffè sono esplosi ed è stata distrutta all’interno tutta la struttura. Secondo il Ministero della Salute della Federazione Russa, 32 persone sono rimaste a seguito della esplosione, alcune ricoverate in gravi condizioni.  Ex volontario del battaglione Donbass “Vostok”, Vladlen Tatarsky era noto per le sue pubblicazioni critiche sulla conduzione militare della guerra inUcraina e il suo omicidio fa seguito a quello, nell’agosto 2022, della giornalista Daria Dugina, figlia del noto ideologo nazionalista Dugin,  fatta saltare in aria nella su un’auto. Nel marzo 2023 è stato impedito un attentato a uno dei leader del gruppo nazionalista  Tsargrad, Konstantin Malofeev. Daria invece  è nota tra le femministe e le attiviste politiche già arrestata per aver partecipato alla manifestazione contro la guerra ( come suo marito). 

 

Una volta ha lavorato come commessa in un negozio di abbigliamento vintage, ha vissuto per qualche tempo a Mosca, ma alla vigilia dell’attacco terroristico è tornata a San Pietroburgo.  Sulla pagina web del gruppo Tsargrad  il marito, già fuggito dalla Russia all’inizio della mobilitazione parziale,   ha affermato che sua moglie sarebbe  stata ”incastrata” assicurando i giornalisti che, se avesse saputo che c’era una bomba nella statuetta, “non sarebbe mai stata in grado di farlo di sua spontanea volontà”, pur confermando che, lui e sua moglie, si oppongono alla cosiddetta Operazione Speciale. 

Tuttavia, a giudicare dai fatti, la donna inizialmente sapeva di commettere un reato, ma, secondo il marito “non ha compreso completamente lo scopo” del busto statuetta  contenete l’ esplosivo forse credendo che questo “pacchetto” fosse necessario per intercettazioni o  sorveglianza.

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