La guerra di Putin

La Polonia cambia il nome a Kaliningrad e offre i propri Mig a Kiev

di Giuliano Longo

 

Per la seconda volta dopo aver impedito all’ambasciatore russo deporre una corona ai caduti per la liberazione di Varsavia il 9 maggio , il Governo Polacco ha sequestrato per la seconda volta circa un milione di dollari dell’Ambasciata russa, e già  Mosca comincia a porsi il problema della reazione a queste che ritiene continue provocazioni.

Non è un caso che la stessa enclave russa di Kaliningrad si stata ieri rinominata  Krolewiec. Kaliningrad, exclave russa stretta tra la Lituania e la Polonia sulla costa baltica, prima della fine della Seconda Guerra Mondiale si chiamava Königsberg e faceva parte della Prussia orientale.

Dopo la vittoria dell’Armata Rossa  fu ribattezzata con il nome Mikhail Kalinin che fu presidente del Comitato Centrale del PCUS fino al 19538. Ora, però, la città cambia nuovamente toponimo e, come dichiarato dal ministro dello Sviluppo polacco Waldemar Buda,  si chiamerà ufficialmente Królewiec, ovvero il nome che aveva quando era governata dal Regno di Polonia nel XV e XVI secolo. Regno che nell’immaginario polacco potrebbe venir ricostruito anche al termine del conflitto ucraino recuperando  i territori di Leopoli nella ex Slesia.

Non è tardata la reazione del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che ha condannato la decisione affermando che “questa non è più nemmeno russofobia, sono processi che rasentano la follia”. E ha aggiunto: “Sappiamo che nel corso della storia, la Polonia è scivolata di tanto in tanto in questa follia di odio verso i russi”,ma non ha ancora avanzato sanzioni che molti nazionalisti russi invocano.

Nel frattempo il  presidente della Polonia Andrzej Duda  ha confermato che Varsavia consegnerà i propri caccia sovietici Mig-29  all’Ucraina(forse un po obsoleti)  in attesa dei promessi F25 americani. In ogni caso la Polonia  diverrebbe la prima nazione a rispondere affermativamente alla richiesta ucraina di jet da combattimento, confermandosi come il paese della Nato più aggressivo e intransigente nel contrastare la Federazione Russa.

E’ ormai evidente, e non solo a Mosca, che la Polonia rappresenta la punta della lancia Nato e Usa contro Russia e Bielorussia al punto che il suo esercito, ampiamente finanziato dall’Occidente, potrebbe divenire il primo esercito in Europa dopo quello di Kiev ormai dependance della Nato e dell’Occidente.

In questa nuova guerra ideologica la Polonia gioca un ruolo chiave, spingendo l’Unione Europea a fornire maggiori aiuti all’Ucraina e mettendosi alla testa di un fronte che raccoglie tutta l’Europa centro-orientale (Cechia, Slovacchia, Slovenia) ad eccezione dell’Ungheria.

I leader polacchi vogliono persuadere Berlino a fornire all’Ucraina carri armati moderni sino al punto di sguarnire il proprio arsenale di difesa, mentre continuano a insistere con la Germania per il risarcimento miliardario a causa  danni subiti dai nazisti nella seconda guerra Mondiale.

Il ruolo di primo piano, diplomatico e militare, della Polonia non nasce oggi, ma quando è entrata a far parte della NATO nel 1999, così la Polonia si è affermata come perno della sicurezza sul fianco orientale dell’alleanza grazie alla posizione strategica e alla notevole crescita economica (con dovizia di fondi UE e USA)  che ha contribuito a finanziare la rapida modernizzazione ed espansione delle forze armate del paese.

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