Cronaca

Morte del professor De Donno, aperto un fascicolo dalla Procura di Mantova

(Red) La procura di Mantova ha deciso di aprire formalmente un fascicolo d’indagine sulla morte di Giuseppe De Donno, ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma e padre della terapia anti-Covid con il plasma iperimmune. Quanto al suicidio, come spesso accade, con biglietti di chi decide di togliersi la vita, nel caso di De Donno, non c’è stata alcuna nota da parte dell’uomo. Nulla ha scritto per motivare il suo gesto. I carabinieri, intervenuti sul posto, dopo pochi minuti dal ritrovamento del corpo già senza vita hanno interrogato i famigliari la moglie Laura e i due figli Martina ed Edoardo e avviato le indagini. E ancora: gli inquirenti hanno proceduto con il sequestro di smartphone, tablet e computer di De Donno. Il medico, si ipotizza, che abbia maturato il gesto proprio per come le sue scoperte sul plasma iperimmune. Un primo segnale è il fatto che il professore si era dimesso dall’ospedale e dallo scorso 5 luglio scorso e lavorava come medico di medicina generale nel comune vicino a Mantova di Porto Mantovano. Tutti a Mantova lo conoscono e con lo scoppio della pandemia il suo nome era diventato noto per aver avviato la sperimentazione sul plasma iperimmune per combattere il Covid definendola lui stesso “un’arma magica”. La medicina mondiale poi non ha ritenuto questa cura la più indicata per sconfiggere il virus: già a novembre 2020 uno studio realizzato dall’Hospital Italiano de Buenos Aires e pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine ha spiegato che l’utilizzo del plasma iperimmune sui pazienti gravi per Covid-19 non sortiva alcun effetto e questo avrebbe provocato la reazione del medico. L’ex primario viveva con la moglie Laura e due figli, Martina, consigliere comunale a Curtatone, e Edoardo. Molti gli attestati di cordoglio da parte di molti cittadini attoniti per la scomparsa, che hanno ricordato De Donno per aver “salvato molte vite” con la sua terapia. De Donno, assieme a Massimo Franchini, primario della Immunoematologia e Trasfusionale del Carlo Poma, aveva iniziato a trattare i pazienti affetti da Covid che arrivano ormai stremati al Poma con la terapia del plasma iperimmune. Questa pratica era diventata nella primavera dello scorso anno l’unica arma contro il coronavirus, almeno nelle fase iniziali della malattia. In poco tempo diventò il primario più conosciuto d’Italia, conteso com’era da giornali e trasmissioni televisive. Non tutti, però, nel campo della medicina ne erano convinti e così su De Donno si scatenarono tante polemiche. Lui, però, tenne duro e riuscì ad ottenere una sperimentazione del suo metodo con l’università di Pavia. Alla fine, però, la medicina ufficiale non ritenne che quello fosse la cura più indicata per il Covid, anche se in molti guarirono legandosi per sempre con eterna gratitudine al primario mantovano.
Giuseppe De Donno diventò primario facente funzione delle Pneumologia del Carlo Poma nel settembre del 2018 e poi nel dicembre dello stesso anno vinse il concorso da primario effettivo. De Donno era conosciuto anche al di fuori degli ambienti ospedalieri per essere stato in passato vice sindaco di Curtatone. Diploma al liceo classico, conseguì la laurea in Medicina e Chirurgia all’università di Modena con 110 e lode. Dopo gli studi universitari ha completato la sua formazione attraverso diversi corsi di perfezionamento in fisiopatologia e allergologia respiratoria raggiungendo la specializzazione nel 1996. Dal 2010 al 2013 fu responsabile della struttura semplice “Programma di assistenza domiciliare respiratoria ad alta intensità per pazienti dipendenti della ventilazione meccanica domiciliare” e nel 2013 diventò dirigente medico della struttura complessa di Pneumologia e Utir (unità intensiva respiratoria) dell’Asst Carlo Poma.

Related posts

Tartarughe sentinella contro la plastica in Adriatico

Redazione Ore 12

Rimini, colpo al narcotraffico in riviera della Polizia di Stato. Sequestrati otto chili di stupefacente, un arresto

Redazione Ore 12

Bonus 110%, la Guardia di Finanza scopre una nuova truffa

Redazione Ore 12