Esteri

Qatar e corruzione, terremoto a Bruxelles. Fermata la vicepresidente del Parlamento europeo e il compagno. Arrestato l’ex eurodeputato Panzeri, insieme a moglie e figlia

di Marino Marini

La polizia belga ha fermato a Bruxelles l’eurodeputata socialista greca e vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili. Lo ha riferito all’Afp una fonte vicina alle indagini. L’arresto giunge in relazione all’inchiesta di corruzione che coinvolge il Qatar che ospita i Mondiali di calcio. Kaili e’ stata “fermata per essere interrogata” dalla polizia, ha riferito la fonte.  Nella casa della vicepresidente del Parlamento europeo, sarebbero stati trovati “sacchi di banconote”. A riportare la notizia è il quotidiano belga “L’Echo”. Come per gli altri quattro arrestati, sarà ascoltata entro 48 ore da un giudice che deciderà su eventuali mandati di cattura. Intanto, Procura belga ha reso noto che gli arrestati sono “personalità con posizioni strategiche”. Secondo le informazioni ottenute dall’agenzia di stampa greca “Ana-Mpa”, è stato arrestato anche il compagno di Kaili, Francesco Giorgi, in passato assistente parlamentare di Antonio Panzeri, ex europarlamentare del gruppo S&D che figura tra gli arrestati nella maxi operazione condotta dalla polizia belga. Quanto a Panzeri l’arresto per lui la moglie e la figlia è stato eseguito nella giornata di venerdì, quando l’inchiesta e gli arresti avevano toccato anche l’Italia. Il mandato di fermo è stato eseguito nella Bergamasca sia per Pier Antonio Panzeri, ex eurodeputato dei Socialisti e Democratici finito nell’inchiesta di Bruxelles per corruzione e riciclaggio, con vincolo di associazione per delinquere, che per la moglie di Panzeri, Maria Colleoni, 67 anni, e la figlia Silvia, 38. Le donne si trovano ora in carcere a Bergamo, dove sono state accompagnate in base al mandato che prevede la custodia cautelare in carcere. Pier Antonio Panzeri, ex europarlamentare ora indagato per corruzione,  è approdato per la prima volta a Bruxelles nel 2004 dove è rimasto fino al 2019. Prima la sua carriera politica si è sviluppata all’interno del Pci e del movimento sindacale. Nato nel 1955 a Riviera d’Adda, in provincia di Bergamo, Antonio Panzeri tra la fine degli anni ’90 e all’inizio degli anni duemila era uno dei punti di riferimento della sinistra milanese. All’epoca ricopriva la carica di segretario della camera del lavoro e ad un certo punto si è parlato di lui anche come possibile successore di Sergio Cofferati alla guida della Cgil. Nel 2009, dopo la sua rielezione all’europarlamento, Panzeri, nell’ambito della commissione esteri, si occupa delle relazioni con il Maghreb ed è anche componente di quella per il mercato unico europeo. Nel 2014 viene confermato nel suo posto a Strasburgo con oltre 77 mila preferenze. Tra i suoi incarichi nella terza legislatura anche quello di componente della sottocommissione per i diritti umani. Circa a metà della legislatura lascia la delegazione del Pd per rappresentare Articolo 1 sempre all’interno del gruppo dei Socialisti e Democratici europei. Alla fine della sua esperienza da eurodeputato, nel 2019, resta nel campo dei diritti umanitari e fonda la Ong Fight Impunity che guida nella veste di direttore.

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