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Rapporto Legambiente-Enel sul valore e lo sviluppo delle infrastrutture portuali nazionali

Innovazione tecnologica, digitalizzazione dei sistemi logistici portuali, efficientamento energetico degli scali, integrazione tra porti e rete ferroviaria creando ‘corridoi green’, progressiva elettrificazione dei consumi attraverso l’utilizzo delle energie rinnovabili e conversione della flotta navale con mezzi aventi un minor impatto ambientale”: sono questi i punti fondamentali del processo di decarbonizzazione del trasporto marittimo secondo Legambiente ed Enel X, come detto nel report “Porti verdi: la rotta verso uno sviluppo sostenibile”, che possono essere aiutati dai “progressi tecnologici che consentono oggi l’elettrificazione dei consumi navali in porto oltre che della logistica e della attività portuali di terra”.

Tra le potenzialità delle fonti rinnovabili nel settore ci sono le “opportunità di sviluppo che si aprono a partire dal prezioso contributo tecnologico del ‘cold ironing’, ovvero la tecnologia per mezzo della quale è possibile ridurre le emissioni navali in porto grazie alla connessione alla rete elettrica su terraferma, fino ad azzerarle”.

“Finalizzare il processo di definizione di una tariffa elettrica dedicata al cold ironing in modo da renderla competitiva rispetto all’utilizzo dei motori di bordo; introdurre schemi di finanziamento o cofinanziamento pubblico per accelerare la transizione del sistema portuale italiano verso la sostenibilità; identificare gli interventi prioritari sul sistema portuale per avviare il processo di elettrificazionepromuovere la progressiva elettrificazione dei consumi portuali con fonti rinnovabilisviluppare una roadmap nazionale che preveda l’elettrificazione dell’intero sistema portuale. L’abilitazione al cold ironing dei 39 porti italiani del network TEN-T permetterebbe ogni anno di evitare la combustione di oltre 635mila tonnellate di gasolio marinosviluppare le infrastrutture ferroviarie nei porti e le interconnessioni con la rete al fine di favorire il trasporto elettrico e su ferro per lunghe e medie distanze”. Sono questi i sei punti chiave su cui si può basare questa possibile rivoluzione, stando a Legambiente ed Enel X.

Ciò potrebbe rappresentare anche un importante passo, oltre che per il fine della modernizzazione, anche per la riduzione delle emissioni derivanti dal trasporto marittimo, dato che “rappresenta una quota importante e crescente di emissioni di gas a effetto serra”, con 940 milioni di tonnellate di CO2 prodotte ogni anno, pari a circa il 2,5% delle emissioni mondiali, per le quali urgono misure drastiche il prima possibile. Secondo l’International Maritime Organization (IMO) c’è infatti il serio rischio che rimanendo nei ritmi attuali le emissioni potrebbero aumentare tra il 50% e il 250% entro il 2050, creando grossi problemi per quanto concerne il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima.

Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente, ha affermato: “Con questo studio, realizzato insieme ad Enel X, abbiamo voluto mettere in evidenza le scelte che possono innescare un virtuoso processo di rinnovamento e crescita dell’intero settore portuale e marittimo italiano”.

Inoltre ha aggiunto: “Ma sono tante le azioni che oggi possono essere intraprese di innovazione nel settore nella direzione della sostenibilità, come raccontano le buone pratiche del report, già in atto in diversi parti del mondo che hanno puntato su tecnologie e processi finalizzati alla fornitura di energia pulita, all’integrazione dei servizi, alla migliore interazione tra gli attori portuali e le comunità locali e all’utilizzo di nuovi vettori marittimi più efficienti. L’Italia non perda questa preziosa occasione per mettere al centro del recovery plan interventi che rivestono un ruolo importante nella lotta alla crisi climatica”.

Come spiega aggiunge Carlo Tamburi, Direttore Enel Italia, la trasformazione in senso sostenibile dei trasporti navali e della logistica sulla terraferma “è un passaggio necessario per dare un’ulteriore spinta al processo di transizione energetica in atto in altri settori industriali. Enel ha intrapreso la strada della progressiva decarbonizzazione delle proprie attività grazie a investimenti nella produzione di energia da fonti rinnovabili, nella digitalizzazione delle reti ed elettrificazione dei consumi; scelte che hanno come comune denominatore la sostenibilità, pilastro della strategia di business dell’azienda. In linea con questa filosofia abbiamo presentato oggi lo studio realizzato in collaborazione con Legambiente che mostra come il cold ironing non sia solo una scelta vincente in termini di riduzione di emissioni climalteranti, ma anche un’opportunità di innovazione e di crescita industriale per l’intero comparto marittimo italiano”.

Sostanzialmente, si tratta di favorire il processo di cambiamento verso il green dell’industria attraverso questi atti. Ciò frutto di una collaborazione tra un’associazione a difesa del pianeta quale Legambiente ed Enel, segno di come sia necessario l’impegno di tutti per cambiare i modi di produzione e di lavoro, soprattutto nell’ottica di una svolta totale da compiere gradualmente entro il 2050, come progettato nell’Accordo di Parigi.

AGC GreenCom 

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