Politica

Accise, il Governo ci pensa ma è già rivolta di imprese e consumatori

di Proto Casciani

Il prezzo del gasolio potrebbe aumentare. Stando infatti a quanto si legge nel nuovo PBS, ovvero il Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029, il Governo starebbe valutando di «utilizzare il riordino delle spese fiscali in determinati ambiti di tassazione, come l’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina». Tradotto dal politichese ciò significa che il gasolio, che storicamente gode di un trattamento fiscale «di favore» rispetto alla benzina in termini di minori accise (questo perché il diesel è il carburante più utilizzato a livello professionale, soprattutto per ciò che riguarda il trasporto merci), potrebbe perdere lo sconto fiscale attualmente in vigore per essere tassato alla stessa stregua della benzina (oggi più alta). L’aumento delle tasse porterebbe, di conseguenza, a un’impennata dei prezzi del diesel, con maggiori costi per chi ha un mezzo di trasporto alimentato con questo carburante. Durissima Assoutenti sulla possibile scelta del Governo sulle accise. Oggi, su ogni litro di gasolio acquistato dagli automobilisti italiani, il 56,1%, pari a 0,91 euro al litro ai prezzi attuali, se ne va in tasse a titolo di Iva e accise. Situazione anche peggiore per la benzina, dove la tassazione pesa per il 59,8%, pari a 1,04 euro per ogni litro di verde. Lo afferma Assoutenti, che boccia l’ipotesi di rialzo delle accise sul gasolio previsto dal Piano strutturale di bilancio allo studio del governo. “Solo nel 2023 gli italiani hanno pagato un totale di 38 miliardi di euro a causa della tassazione (iva e accise) che grava sui carburanti venduti in Italia – spiega il presidente Gabriele Melluso – Oggi l’accisa sulla benzina è pari a 0,728 euro al litro, quella sul gasolio a 0,617 euro/litro: un eventuale allineamento delle accise sul gasolio al livello di quelle in vigore sulla benzina,  farebbe aumentare il prezzo ai distributori ed equivarrebbe ad un maggior esborso pari a 5,5 euro a pieno, determinando una stangata totale sugli automobilisti da 3,1 miliardi di euro all’anno, qualora i consumi di diesel si mantenessero ai livelli del 2023”. “Ribadiamo ancora una volta come, al netto delle speculazioni sui prezzi ai distributori che si registrano in alcuni periodo dell’anno, il governo debba intervenire sul fronte della tassazione sui carburanti applicando accise mobili in grado di compensare gli aumenti dei prezzi industriali attraverso una proporzionale riduzione del peso fiscale” – conclude il presidente Gabriele Melluso. Critiche anche dal Codacons che come il rialzo delle accise potrebbe costare alle famiglie italiane 7,5 miliardi di euro in termini di maggiori costi di rifornimento e rincari dei prezzi al dettaglio. Lo afferma il Codacons, che stima l’impatto di un eventuale allineamento delle aliquote sul gasolio a quelle sulla benzina. Considerati i consumi di gasolio in Italia, l’aumento delle accise determinerebbe un rialzo immediato dei prezzi del diesel venduto ai distributori, con una maggiore spesa per la collettività di oltre 3 miliardi di euro solo a titolo di rifornimenti alla pompa – analizza il Codacons – Vanno poi considerati gli effetti indiretti di una simile misura: in Italia l’88% della merce viaggia su gomma, e i prezzi dei prodotti venduti nei negozi e nei supermercati italiani risentono in modo diretto dei costi di trasporto e di logistica. L’impatto sui listini al dettaglio dei beni trasportati e, quindi, sull’inflazione, determinerà maggiori esborsi a carico delle famiglie stimabili, a parità di consumi, in 4,5 miliardi di euro annui che, sommati ai 3 miliardi dei costi di rifornimento, porta il conto totale a 7,5 miliardi di euro – conclude il Codacons. Sulla stessa linea il Centro Italia Consumatori, guidato da Rosario Trefiletti: Qualora si verificasse, come si sta affermando in questi giorni, che il Governo voglia parificare le Accise Gasolio a quella della Benzina, le ricadute, non solo sarebbero gravi per gli automobilisti (pari a 163 Euro annui) ma avrebbero ricadute pesanti sull’inflazione (soprattutto per costi dei trasporti merce) e quindi sull’intera economia del Paese, ecco i calcoli:

  • Consumi Gasolio 28 MLD tonnellate pari a 33,5 MLD di litri.
  • Aumento accise + IVA  13,5 cent/litro Ricaduta totale 4,45 MLD
  • Aumento inflazione 0,4 ricaduta famiglie pari a + 120 Euro annui
  • Aumento a famiglie per costi diretti ed indiretti 283 Euro annui

Già in una situazione socio-economica espansiva una simile manovra sarebbe grave ma, in quella attuale, caratterizzata da consumi fermi o in forte calo, una Produzione Industriale in forte decrescita – 3,3%, continuo aumento di prezzi e tariffe, stipendi al palo e pensioni bistrattate, tale manovra si trasforma in una pura follia – sostiene Rosario Trefiletti Presidente C.C.I.

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