Esteri

Accordo Turchia-Nato sulla Svezia, un arma a doppio taglio per Unione Europea e Russia 

Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg sicuramente passerà alla storia, non tanto per obbedire alle direttive di Washingto, tanto per aver convinto quel paraculo di Erdogan ad accettare la Svezia nella NATO. Almeno fino a quando Biden gli leverà il proscenio affermando “sono stato Io” e lasciando campare il nordico segretario con un lauto stipendio fino a questo autunno.

 

In verità c’è anche qualcuno in Occidente, evidentemente in malafede, il quale ritiene la vittoria dell’attempato duo Biden/Stoltenberg sia una mezza sola per la UE perché l’astuto levantino Recep Tayyip Erdogan revocherà il veto della Turchia all’adesione della Svezia alla NATO, ma a certe condizioni.

 

Nello slurp slurp generale della stampa italiana  c’è chi in USA avanza dei dubbi. Come la qualificata pubblicazione americana 19fortyfive “quello che i funzionari della NATO definiscono un colpo da maestro diplomatico è in realtà un disastro in atto” afferma l’analista Michael Rubin.

 

Le conseguenze negative di questo accordo non riguarda tanto l’umiliazione della  Svezia che benigamente fra qualche mese verrà accettata nella Alleanza grazie a satrapo turco,ma perché  la Turchia ora si aspetta la revoca della maggior parte delle sanzioni legate alla difesa e Ankara   pretende un rapido ingresso nella UE dopo 30 anni di discussioni. ( Che ne dicono Salvini e la Meloni che…..mamma li turchi nella Unione non ce li hanno mai voluti?)

 

Ankara ha quindi usato la sua presenza all’interno della NATO per mettere in imbarazzo l’Europa  e approfittare del suo veto de facto per mettere in difficoltà Bruxelles, che già gli sgancia miliardi di euro per trattenere un po di migranti.

 

Non è un segreto, ad esempio, che la Germania spesso ceda al ricatto turco perché teme non solo che Erdogan scateni le cateratte dei rifugiati nel cuore dell’Europa, ma anche perché gli ufficiali dell’intelligence tedesca credono che Erdogan controlli cellule terroristiche tra la diaspora turca.

 

Né il problema sono solo le cellule terroristiche. Meno di una settimana fa, Devlet Bahceli, il principale partner della coalizione di Erdogan, ha dichiarato: “Allah è uno e il suo esercito è turco” che rivendica di fatto il potere della dinastia  osmanide caduta definitivamente con Ataturk.

 

Poi c’è il problema di Cipro e della Grecia con la quale non corre buon sangue.

 

Qui per quasi mezzo secolo, la Turchia ha occupato un terzo di Cipro, un paese che per tre decenni,è membro in regola dell’Unione Europea.

 

Cipro è sempre più un partner chiave per la sicurezza americana nel Mediterraneo orientale e la sua importanza non fa che aumentare, tanto che oggi vale probabilmente cinque Svezia, indipendentemente dalle dimensioni, ancora ridotte, dell’esercito della nazione insulare.

 

Da parte russa c’è una certa cautela sui commerci politici delbazar Turco/ Nato,e sulla stampa parlano gli esperti che generalmente, non muovono fogli che il Cremlino non voglia.

 

E si chiedono se  Erdogan sia consapevole che sta ponendo una condizione impossibile e che gli europei non accetteranno mai. Oppure sia una tattica pretendere di più. Erdogan, che poi alla fine non ci tiene poi tanto ad entrare nella UE, vuole ottenere ben altro dall’Occidente: mano libera nello spazio post-sovietico, in Medio Oriente e nei Balcani. Infine, semplicemente vuole i soldi dell’Occidente, che sicuramente non aiuteranno nell’immediato la stagnante economia turca

 

Per quanto riguarda i rapporti con la Russia l’opinione degli esperti è che l’Occidente tenterà di concedergli una sortainfluenza esclusiva in Azerbaigian e una strategicamente molto più importante, in Asia centrale, tutto  in funzione antirussa. Una storia che va avanti da Caterina la Grande dalla metà del 1700.

 

Dato che i maggiori sponsor  della NATOsono gli Stati Uniti  è probabile che la dichiarazione di Erdogan possa semplicemente ricordare a Washington che le concessioni di Ankara “sono costose”.

 

Ma secondo gli esperti quali sono queste aspettative? A assistenza economica per la Turchia in primo luogo, mentre Stati Uniti sono interessati a strappare la Turchia alla Russia, costringendola a bloccare le importazioni parallele e imporre sanzioni. 

 

Tuttavia, sempre secondo gli esperti russi, è improbabile che Ankara strappi con Mosca e a taluni a Mosca ritengono  che Erdogan si sia “sparato su un piede”  se ambisce ad essere l’interlocutore privilegiato di Putin per la pace in Ucraina.

 

GiElle

aggiornamento allargamento Nato ore 15.38

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