Il Consiglio dei ministri ha esaminato, su proposta del ministro per gli affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, dieci leggi di Regioni e Province Autonome e ha deliberato di non impugnare la legge regionale umbra relativa alle acque minerali (legge regionale n. 7 del 29 marzo 2021 recante “Modificazioni ed integrazioni della legge regionale 22 dicembre 2008, n. 22 – Norme per la ricerca, la coltivazione e l’utilizzo delle acque minerali naturali, di sorgente e termali) in quanto non contrastante con la normativa statale o costituzionale. Il nuovo quadro normativo è funzionale a creare le condizioni per la partecipazione di operatori solidi, affidabili, in grado di assicurare un utilizzo sostenibile della risorsa idrica e, nello stesso momento, ricadute positive per lo sviluppo complessivo dei territori. L’aggiornamento della legge, inoltre, risolve alcune criticità del precedente impianto normativo riguardo alle garanzie di concorrenzialità tra le imprese e alle esigenze di trasparenza e di efficienza proprie di un settore economico che implica l’impiego di beni demaniali.