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Apocalisse Marche, ora si pensa alla ricostruzione. Controlli straordinari sul territorio dell’alluvione

È attualmente di undici morti e due dispersi il bilancio dell’ondata di maltempo che si è abbattuta sulle Marche, tra cui un bambino di 8 anni. Ad essere maggiormente colpite sono state le zone della provincia di Senigallia e l’alto Pesarese, dove in poche ore sono caduti oltre 400 millimetri d’acqua e diversi corsi d’acqua sono straripati. La Prefettura di Ancona conferma che al momento sulla base dei dati forniti, in ordine alle operazioni di soccorso, i soggetti deceduti sono nove di quali due in via di identificazione, quattro i dispersi che potrebbero rientrare fra i soggetti in via di identificazione. Sono circa 150 i soggetti sfollati che, allo stato dei dati, non possono rientrare nelle proprie abitazioni; la maggior parte di queste persone si trova nel Comune di Senigallia, ma il numero è in crescita. Al riguardo sono stati predisposti dalle Forze di Polizia dedicati servizi di prevenzione e controllo sugli immobili evacuati. Altre situazioni di possibile evacuazione sono attualmente all’esame. È stato dichiarato lo stato di emergenza con possibilità di impegnare le spese di somma urgenza. La situazione è costantemente seguita con sopralluoghi sui territori interessati dalle avversità atmosferiche. Le priorità al momento sono ancora la ricerca dei dispersi, la prevenzione di ulteriore fase valutativa del pericolo per le persone e l’aiuto ai più fragili. I Comuni monitorano costantemente il territorio per segnalare criticità gravi o per cui è necessario intervenire. L’Asur ha fornito un quadro delle iniziative intraprese, tra cui la messa in sicurezza dei farmaci nei casi di interruzione della corrente. La viabilità è monitorata da Anas e, comunque, al momento non sono segnalati gravi disagi alla percorribilità delle Strade statali e delle arterie viarie provinciali. Sono impegnate 200 unità dei Vigili del fuoco, 100 dei Carabinieri, 50 Polizia di Stato e 30 della Guardia di finanza. I Vigili del fuoco hanno allestito tre posti di comando avanzato nei Comuni di Barbara, Senigallia e Ostra della Provincia di Ancona. Per la giornata di domani e prevista Allerta gialla per rischio idrogeologico ed idraulico. Si raccomanda l’adozione di comportamenti esternamente prudenti. Bandiere della Regione a mezz’asta nelle Marche oggi venerdì 16 e domani sabato 17 settembre. Il presidente di Regione, Francesco Acquaroli, ha proclamato il lutto su tutto il territorio regionale per le vittime dell’eccezionale nubifragio che ha colpito il territorio. Ha disposto l’esposizione a mezz’asta della bandiera della Regione sugli edifici istituzionali e inviato gli enti pubblici ad associarsi alla manifestazione di cordoglio. Il Papa ha rivolto all’Angelus un pensiero alle Marche, devastate la scorsa settimana da una violente ondata di maltempo: “Prego per i defunti e per i loro familiari, per i feriti e per chi ha subito gravi danni. Il Signore dia forza a quella comunità”, ha detto Bergoglio. “Penso ai momenti di crisi personale, sociale, ma anche ecclesiale: a volte ci lasciamo vincere dallo scoraggiamento, o cadiamo nella lamentela e nel vittimismo. Invece – dice Gesù – si potrebbe anche essere scaltri secondo il Vangelo, essere svegli e attenti per discernere la realtà, essere creativi per cercare soluzioni buone, per noi e per gli altri”, ha detto poi il Pontefice.  Poi Francesco Acquaroli, intervistato da Qn e Corriere della Sera: “Serve un piano straordinario di scala nazionale, perché il problema riguarda tutti i territori. Bisogna dare risposte pratiche ai cittadini e per farlo bisogna essere messi nella condizione di agire, con risorse sufficienti. Le chiacchiere stanno a zero. Bisogna cambiare approccio – dice Acquaroli – Dobbiamo mettere in condizione gli enti di lavorare. Serve una legislazione diversa, più snella, meno pronta a fermare tutto”. “E occorrono i fondi – sottolinea – Porteremo il tema all’attenzione delle altre Regioni e del Governo nazionale. Senza uno stanziamento forte, anche in virtù del cambiamento climatico imprevedibile, la situazione sarà sempre peggiore”. Poi Acquaroli parla delle polemiche sui lavori non eseguiti: “C’è un progetto di sistemazione del Misa e del Nevola il cui costo supera i 100 milioni di euro. Ma per la gestione e la programmazione di tutto il dissesto nelle Marche abbiamo a disposizione 50 milioni di euro di fondi europei. Per tutto il tema del dissesto: la metà di quanto servirebbe per il Misa”. E aggiunge: “Abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare e faremo tutto quello che si potrà fare. Abbiamo lavorato sulle priorità e sulle emergenze segnalate dai tecnici e non ci fermeremo. Sul Misa c’è uno studio secondo cui costerà anche più dei 100 milioni preventivati: per risolvere i problemi servono i fondi e lo si fa gradualmente, non in 20 mesi”.

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