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Nuovi attacchi israeliani su Gaza, ancora vittime tra i civili. Ambulanze bloccate

 

Gli attacchi israeliani su Gaza sono continuati durante la notte. I media palestinesi – citati dal Guardian – riferiscono che aerei e artiglieria israeliani hanno colpito la città meridionale di Khan Younis in almeno due ondate e che 15 persone sono state uccise. Sono stati segnalati attacchi anche in diverse altre parti di Gaza, tra cui il campo profughi di Jabaliya, a nord di Gaza City, e il campo di Nuseirat nel centro di Gaza. Israele ha detto ai palestinesi di spostarsi a sud per sicurezza, ma ha continuato a colpire aree come Khan Younis. Ieri circa 160 palestinesi – tra cui 50 appartenenti ad una stessa famiglia – sarebbero stati uccisi. Wafa, l’agenzia di stampa palestinese, ha detto che 81 persone sono state uccise dalla mezzanotte di mercoledì quando le loro case sono state prese di mira nel centro della Striscia. Si ritiene che altri 60 siano morti dopo i bombardamenti a Jabaliya e dintorni. Riyad al-Maliki, il ministro degli Esteri palestinese, ha detto durante una visita a Londra che 52 delle vittime di Jabaliya appartenevano alla stessa famiglia Qadoura. “Ho l’elenco dei nomi, 52. Sono stati completamente spazzati via, dai nonni ai nipoti”, ha detto. Intanto La Mezzaluna rossa palestinese afferma che in Cisgiordania un diciassettenne è stato ucciso e un altro giovane ferito dall’esercito israeliano durante un raid nel campo profughi di Balata, a est di Nablus. Lo riportano i media locali, aggiungendo che le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno arrestato soccorritori della Mezzaluna rossa che tentavano di raggiungere le vittime. Poi un’altra denuncia, questa volta dalle Nazioni Unite. l’esercito israeliano ha “ostruito” un convoglio di ambulanze che trasportava 190 tra feriti e malati dell’ospedale Shifa facendo sì che il viaggio durasse quasi 20 ore, secondo un rapporto dell’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) dell’Onu citato dall’emittente Al Jazeera. Il lungo ritardo al checkpoint militare israeliano che divide il nord e il sud della Striscia di Gaza ha “messo in pericolo la vita” dei pazienti, ha affermato la Mezzaluna rossa palestinese.

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