Roma Capitale

Aree verdi a Ciampino, manutenzione nel rispetto della biodiversità

Prosegue la manutenzione delle aree verdi cittadine, con l’introduzione di aree a sfalcio ridotto, come si fa ormai in molte città italiane e europee. Agli interventi di taglio dell’erba presso parco Aldo Moro è stata affiancata la conservazione dei cosiddetti corridoi ecologici, per favorire le fioriture selvatiche e la presenza di impollinatori.
“I prati regolarmente rasati rappresentano, principalmente per ragioni estetiche, il tipo di verde preferito nelle aree urbane – spiega l’Assessora alle Politiche ambientali Federica Giglio – Tuttavia, lo sfalcio eccessivo, sia come frequenza che come altezza del taglio, ha implicazioni ecologiche e ambientali negative. Un prato regolarmente falciato ospita una diversità di piante e insetti estremamente bassa, tanto da poter essere considerato un ambiente inospitale.
Vogliamo gestire in maniera più sostenibile, permettendo, almeno in alcune zone, la fioritura delle piante spontanee come il trifoglio, l’edera, il tarassaco, una importante fonte di cibo per i vari tipi di impollinatori”.
“Stiamo portando avanti una serie di attività per valorizzare il nostro territorio – rileva la Sindaca Emanuela Colella – in un’ottica di un costante miglioramento della vivibilità urbana e di una riqualificazione degli spazi della Città. Va in questa direzione la progettazione della manutenzione del verde in Città, che dovrà conformarsi alle migliori pratiche in termini di sostenibilità.
È importante trovare nuove modalità di gestione del verde urbano, che ci consentano di conciliare la biodiversità con la possibilità dei cittadini di fruire in sicurezza delle aree verdi”.

 

 

Pur essendo una drammaturgia tutta al femminile, il testo rimanda continuamente a figure maschili, le quali sono a volte idealizzate, a volte evocate in quanto personaggi del doloroso passato o del torbido presente di Giovanna. Un dramma dove la Musica e il Teatro nel Teatro danno la dimensione di fluidità in cui agiscono la follia e la disperazione, fino al parto finale in cui la Consapevolezza viene alla luce, stendendo un velo definitivo e irreversibile sulla condizione umana delle due “donne”.
“Ho voluto allestire il dramma dandone un taglio visionario, dove la follia che si contorce aggrovigliata e confusa nella mente delle due donne ha come contrappeso il rigore e l’ordine delle figure geometriche “solide” che caratterizzano la scenografia. Mi piace pensare che chi vi assiste, sia preso per mano e condotto, attraverso le immagini agite e il tappeto musicale, nella penombra di un grembo materno ove tutto è sospeso, tutto è mellifluo, fluido, cangiante. In attesa del parto finale, quello in cui la Consapevolezza viene alla luce, stendendo un velo definitivo e irreversibile sulla condizione umana delle due donne”, dice il regista, Mauro Toscanelli.

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