La guerra di Putin

Attacco russo a Kryvyi Rih, devastazione e morte tra i civili nella città natale di Zelensky

 

“Sette persone sono rimaste completamente sotto le macerie”: lo ha reso noto su Telegram il sindaco di Kryvyi Rih, Oleksandr Vilkul, riferendosi all’attacco lanciato dai russi nelle prime ore di questo martedì contro la città natale di Zelensky nella regione di Dnipropetrovsk, nell’Ucraina centrale. Questa la prima comunicazione ufficiale prima che si comprendesse meglio quanto accaduto. Immediatamente dopo questa scarna nota sono arrivate le conferme ufficiali sul dramma. “Le forze russe hanno lanciato la notte scorsa sei missili sulla città di Kryvyi Rih, su un totale di 14 lanciati contro l’Ucraina”. A darne notizia dopo aver verificato sul campo quanto accaduto il sindaco, Oleksandr Vilkul, senza specificare quanti siano stati abbattuti. La notizia è stata rilanciata da Rbc-Ucraina. Nell’attacco, ha precisato, sono stati colpiti un condominio di cinque piani e un negozio di generi alimentari. Dieci dei 25 feriti sono gravi e altri tre sono in condizioni critiche. Video pubblicati sui social mostrano il condominio colpito completamente avvolto dalle fiamme. “L’area totale dell’incendio era di 700 metri quadrati”, ha aggiunto Vilkul, sottolineando che “alle 6:22 (le 5:22 in Italia) l’incendio è stato contenuto. Ora le macerie vengono rimosse e l’incendio viene spento”. Secondo lo Stato Maggiore delle forze armate ucraine, le forze di difesa aerea del Paese hanno abbattuto la notte scorsa 10 missili sui 14 lanciati dai russi sull’Ucraina. Poi la situazione si è sempre più definita. “Kryvyi Rih. Colpito un palazzo con appartamenti. Tre morti e 25 feriti, un numero imprecisato di persone sotto le macerie. E questo genere di cose accadono ogni notte. Perché la Federazione russa sta platealmente distruggendo l’Ucraina”. A patrlare su Twitter è Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell’ufficio del presidente ucraino, dopo il denunciato attacco russo che ha colpito la città natale di Volodymy Zelensky. “Capisco che seduti a migliaia di chilometri di distanza dall’Ucraina si possa parlare di ‘geopolitica’, di ‘accordo’ – prosegue Podolyak – E permettere la furia del ‘mondo russo’. Ma le decisioni chiave dovranno comunque esser prese e la Russia è destinata a perdere e a sedersi sul banco degli imputati”. Alla fine il bilancio dell’attacco alla città di Kryvyi Rih, nell’Ucraina centrale, è salito a sei: lo ha reso noto su Telegram il sindaco, Oleksandr Vilkul. “Purtroppo già sei sono morti”, ha scritto il primo cittadino della città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In precedenza era stato riferito che i feriti erano 25 e Vilkulv aveva annunciato che 10 di loro erano gravi e altri tre erano in condizioni critiche. Dunque si tratta solo di un triste bollettino del tutto provvisorio.

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