A seguito della bagarre avvenuta alla Camera, con il deputato M5S Donno preso a pugni, Pd, M5s, Avs e Più Europa hanno deciso di scendere in piazza per difendere l’autonomia. L’appuntamento è per martedì 18 giugno a Roma: “Dopo le aggressioni fisiche della maggioranza in Parlamento non possiamo accettare che anche il Paese sia ostaggio di questo clima di intimidazioni continue“, si legge nella nota congiunta. “Il Governo Meloni sta forzando la mano e prova a minare le basi democratiche della nostra Costituzione, procedendo a colpi di maggioranza verso l’approvazione dello Spacca-Italia e del premierato. Non permetteremo che vengano compromesse l’unità e la coesione nazionale. Per questo invitiamo la cittadinanza, le forze politiche e sociali, quelle civiche e democratiche di questo Paese ad unirsi alla nostra mobilitazione. Ci vediamo a Roma alle ore 17.30 di martedì 18 giugno, in piazza SS. Apostoli”. Intanto, per la rissa, sono arrivate le sanzioni promesse dal Presidente Fontana. L’ufficio di presidenza della Camera dopo una lunga riunione ha deliberato le sanzioni per i deputati coinvolti nei fatti accaduti ieri a Montecitorio durante i lavori in aula sull’autonomia: “Sanzione della censura con interdizione di partecipare ai lavori parlamentari” per 15 giorno nei confronto di Igor Iezzi (Lega), 7 giorni per Enzo Amich (Fdi), Gerolamo Cangiano (Fdi), Domenico Furgiuele (Lega), Federico Mollicone (Fdi) e Nico Stumpo (Pd). Sono invece 4 i giorni di sospensione per Leonardo Donno (M5S), 3 per Enzo Amendola (Pd) e Stefano Candiani (Lega) e 2 per Arturo Scotto (Pd) e Claudio Stefanazzi (Pd). “Le sanzioni – ha detto in aula il presidente Lorenzo Fontana- hanno decorrenza immediata. Ricordo che, ai sensi dell’articolo 60, comma 3, del Regolamento, le decisioni in tema di sanzioni adottate dall’Ufficio di Presidenza sono comunicate all’Assemblea e in nessun caso possono essere oggetto di discussione”. ”Tengo a precisare – ha aggiunto – che quanto accaduto nel suo complesso debba essere gravemente stigmatizzato dalla Presidenza. Il confronto politico tra posizioni diverse, anche su questioni politicamente altamente divisive, non può mai trascendere nello scontro fisico, nell’offesa di altri, ovvero nella violenza e nella lesione del decoro delle istituzioni”, ha chiosato Fontana.
Post successivo