Politica

Autorità di controllo e polemiche, parla la Presidente della Corte Costituzionale, Sciarra

 

“Sono animata da uno spirito positivo e non voglio vedere derive autoritarie”. Così la presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, commenta in un’intervista a “La Repubblica” le tensioni tra maggioranza di governo e autorità di controllo come Upb, Anac e Corte dei Conti. “Non spetta a me esprimere giudizi politici – evidenzia Sciarra – parlo da un punto di vista tecnico, che riflette anche la posizione della dottrina. Facciamo l’esempio dell’ufficio parlamentare di bilancio: è un’istituzione attiva in altri paesi europei, in osservanza del Trattato. In Italia è originata da una legge costituzionale del 2012 che introduce il pareggio di bilancio in Costituzione. Nasce con una funzione di controllo, come organo indipendente. L’indipendenza, infatti, come criterio guida, vale non solo per le magistrature, ma anche per le autorità di garanzia, con le quali ci vuole un dialogo e un confronto. È il cuore della separazione dei poteri su cui si basano gli equilibri democratici. C’è solo da guadagnare nell’ascolto e nella collaborazione”.

Sull’elezione di quattro membri della Consulta prevista l’anno prossimo, “il fatto che la Costituzione suggerisca un quorum così alto – tre quinti dopo la terza votazione, quorum che non scende mai nelle votazioni successive – è evidentemente un’indicazione. Significa che i giudici devono essere scelti per la loro ‘rappresentatività trasversale’. Vuol dire che non devono appartenere ad alcuna componente politica del Parlamento che li esprime, ma dovrebbero portare nel collegio un patrimonio di competenza, di indipendenza e di professionalità. Comunque la Costituzione prevede, come è noto, una composizione mista, dove solo cinque giudici sono di nomina parlamentare. Quindi già la composizione mista è una garanzia di pluralismo”. Pluralismo, precisa la presidente della Consulta, che significa “pluralismo delle personalità, dei punti di vista. Come cittadina, oltre che come presidente della Corte, io mi augurerei che questo equilibrio di competenze, professionalità e di indipendenza fosse assicurato anche in futuro. È la grande ricchezza di un organo di garanzia”. Sciarra si sofferma anche sull’importanza della supremazia del diritto europeo su quello dei singoli Stati membri: “La nostra è un’unione di Stati e deve reggersi su questo collante. Se viene meno questo viene meno la stessa Unione. L’altro pilastro è il riconoscimento del ruolo della Corte di giustizia di Lussemburgo, che è sovrana nell’interpretazione del diritto dell’Unione. La corte polacca ha messo in discussione questi punti e il contrasto con la Corte di Lussemburgo non si è ancora concluso. Un problema simile si pone anche per l’Ungheria”.

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