Economia e Lavoro

Banca d’Italia certifica il passo indietro (-27,9mld) del debito pubblico

Bene le amministrazioni centrali, meno quelle locali

 A settembre il debito delle Amministrazioni pubbliche è diminuito di 27,9 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.706,4 miliardi. Il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (15,6 miliardi) è stato più che compensato dalla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (43,3 miliardi, a 96,3). Lo ha reso noto la Banca d’Italia che ha diffuso la pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”. L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio hanno complessivamente ridotto il debito di 0,1 miliardi. Con riferimento alla ripartizione per sotto-settori, il debito delle Amministrazioni centrali è diminuito di 28,3 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è aumentato di 0,3. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece stabile. Alla fine di settembre la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 24,1 per cento (0,6 punti percentuali in più rispetto al mese precedente); la vita media residua del debito è rimasta stabile, a 7,6 anni.

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