Il grande down dei sistemi Microsoft ha mandato in tilt il mondo intero. Secondo una prima ricostruzione, si tratterebbe di un guasto tecnico a livello globale, in particolare al sistema cloud. Disservizi a banche, compagnie aeree e colossi dei media. Il problema derivato da un aggiornamento del software antivirus Crowdstrike. Il gap globale non sarebbe stato scatenato da un cyberattacco, quindi, ma da un errore interno ai sistemi che proteggono dagli attacchi informatici. George Kurtz, ceo di Crowdstrike, secondo quanto si apprende dai media internazionali, ha assicurato che la società “sta lavorando attivamente con i clienti colpiti da un difetto riscontrato in un singolo aggiornamento dei contenuti per gli host Windows. Gli host Mac e Linux non sono interessati. Non si tratta di un incidente di sicurezza o di un attacco informatico. Il problema è stato identificato, isolato ed è stata implementata una soluzione“. All’origine di tutto, a quanto pare, ci sarebbe stato un doppio catastrofico innesco: il primo riguardante Microsoft Azure, cloud di casa Microsoft; il secondo un aggiornamento anti-virale sbagliato messo in circolo da una società di sicurezza partner, Crowdstrike, in grado di destabilizzare milioni di pc contenenti tecnologia Microsoft. Diagnosi certificata fra l’altro dall’oscuramento improvviso degli schermi in numerosi aeroporti, sorta di paralisi nota agli esperti con il lugubre nome di sindrome da Blue Screen of Death (schermo blu della morte). “CrowdStrike sta collaborando attivamente con i clienti colpiti da un difetto riscontrato in un singolo aggiornamento dei contenuti per gli host Windows”, ha scritto su X George Kurtz, amministratore delegato dell’azienda che al momento è nella bufera persino più di Microsoft. “Mac e Linux non sono interessati”, ha quindi precisato, confermando che, in base agli elementi al momento disponibili, “non si è trattato di un incidente di sicurezza o di un cyberattacco” bensì di “un problema frattanto identificato, isolato” e rispetto al quale è stata infine distribuita “una correzione”. Lo spettro di un blitz di hacker è stato viceversa rapidamente accantonato: anche dagli organismi di sorveglianza di vari Paesi. Secondo la Federal Aviation Administration, tutti i voli di diverse importanti compagnie aeree statunitensi, tra cui Delta, United e American Airlines, sono stati bloccati a causa di problemi di comunicazione. Lo riporta la Cnn. Problemi anche per i voli in Spagna, Germania e Australia.Negli Usa la Federal Aviation Administration (Faa) ha preferito inizialmente imporre uno stop precauzionale di tutti i voli, lasciati a terra a prescindere dalla destinazione, prima di annunciare la graduale ripresa delle operazioni accompagnata da un messaggio di scuse ai passeggeri. Mentre alcune compagnie aeree (come il colosso turco Turkish Airlines) si ritrovavano alle prese con specifici contraccolpi ai loro sistemi IT sullo sfondo di un’ondata planetaria di guai che – almeno nel settore aereo – pare aver invece risparmiato la Cina, a quanto comunicato da Pechino. La slavina maligna non si è peraltro fermata qui. Nel Regno Unito uno dei settori più azzoppati è stato quello dei treni, con il principale operatore ferroviario dell’isola bloccato per varie ore. E qualcosa di simile si è visto in Polonia. Mentre sul terreno finanziario, la Borsa di Londra e quella di Milano hanno dovuto fra le altre congelare l’aggiornamento dei rispettivi indici prima di riavviarsi verso la normalità nelle ore pomeridiane. Operazioni bancarie in ginocchio, inoltre, da parte di taluni gruppi bancari, dall’Ucraina al Kenya. E non sono stati risparmiate la programmazioni di holding mediatiche importanti quali l’australiana Abc, la britannica Sky News UK o la francese Canal+. O, ancora, servizi sanitari come l’Nhs britannico (in particolare sul fronte delle prenotazioni di appuntamenti con i medici di famiglia, i cosiddetti Gp) e catene della ristorazione o della grande distribuzione (dall’Australia, con i servizi self-service dei supermercati in panne, al Giappone, dove la rete locale dei fast food a marchio McDonald’s ha subito interruzioni a ripetizione). Senza dimenticare l’impatto sulle operazioni digitali di Parigi 2024, macchina organizzativa delle Olimpiadi al via tra una settimana: abbattutosi sui servizi di accredito e distribuzione divise prima del cessato allarme di metà pomeriggio.