Politica

Caso Salis, Meloni chiama Orban. C’è attesa

 

Colloquio telefonico tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Victor Orban, in vista del Consiglio straordinario Ue di giovedì 1° febbraio. Secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, Meloni ha anche portato all’attenzione di Orban, nel pieno rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura ungherese, il caso della nostra connazionale Ilaria Salis, facendo seguito alle iniziative diplomatiche già avviate a partire dal 22 gennaio del vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani con il suo omologo ungherese Peter Szijjarto. Da registrare la posizione critica del padre della donna detenuta nelle carceri ungheresi. “Lo Stato italiano non è stato molto reattivo a tutti i livelli, c’è una sensibilità diversa a queste istanze nel momento in cui c’è una forte pressione mediatica”. Lo ha detto ai microfoni del Tg1 Roberto Salis, il padre di Ilaria, l’italiana in carcere a Budapest, in Ungheria, con l’accusa di aver partecipato ad una aggressione nei confronti di due neonazisti. “Mi sento un pochino meglio – ha detto Salis al programma di Rete4 Di Nuovo Carta Bianca, condotto da Bianca Berlinguer- perché inizio a vedere un piano, ma il piano va attuato”, ha detto Salis, che oggi ha incontrato l’ambasciatore italiano in Ungheria, “sarebbe stato opportuno prima, ma l’importante è fare le cose”, ha commentato. “Bisogna scindere la problematica in due”, ha aggiunto, “c’è una problematica di diritti umani che riguarda le condizioni di detenzione che non sono adatte a un cittadino italiano e poi la problematica processuale, ma sono due cose separate e bisogna attuare prima la prima e poi si affronterà la seconda”. E diventano un caso intanto le parole del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che – forse – per evitare di impelagarsi nella questione dice di “non avere visto le immagini” di Salis in aula a Budapest. Foto che hanno fatto il giro di qualsiasi social e qualsiasi media: “Le hanno viste tutti tranne lui, una cosa indegna”, ha commentato la leader dem Elly Schlein. Anche altre dichiarazioni da parte di esponenti della maggioranza (interni alla Lega) non sono piaciute. “Spiace per il trattamento riservato a Ilaria Salis e ci auguriamo sappia dimostrare la propria innocenza. Però ogni Paese punisce come vuole e non compete a me giudicare quello che si fa in altri Paesi”, ha detto il vicesegretario del Carroccio Andrea Crippa. L’ex sottosegretario leghista Rossano Sasso fa invece notare che, se Salis fosse giudicata colpevole, “sarà doveroso radiarla dalle graduatorie ministeriali”. Poi l’auspicio che i giudici ungheresi “possano confermare che in classe i nostri figli non rischieranno di trovare una facinorosa”. Infine quello che sta accadendo in Ungheria sul fronte squisitamente giudiziario. L’udienza per Salis è stata aggiornata al prossimo 24 maggio. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani fa sapere che una delle strade che si percorerranno è quella di spingere per portare Salis in Italia, dove farle scontare i domiciliari. Tajani ha poi dichiarato che “il nostro ambasciatore ha chiesto al ministro della Giustizia ungherese di chiedere al procuratore generale di valutare le condizioni di detenzione di Ilaria Salis e di riferirgli a stretto giro”. Si aspetta una risposta.

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