Politica

C’è ancora bisogno di un appello ai ‘liberi e forti’ in Italia…?

 

di Fabio Desideri

Da sabato 18 febbraio scorso  nel panorama della politica italiana è tornata la Democrazia Cristiana, con tanto di scudo crociato e scritta “Libertas” (nella foto uno storico manifesto del 1949).  Il 19esimo congresso tenutosi a Roma, sabato scorso, ha visto gli eredi del nostro secolo di De Gasperi, Don Sturzo, Moro,  Andreotti, Zaccagnini etc. tornare a celebrare un congresso nazionale a 34 anni dall’ultimo, tenutosi anch’esso nella capitale d’Italia. I “liberi e forti” del terzo millennio si sono ritrovati in un albergo Romano, dopo una serie di pronunciamenti dei vari organi giurisdizionali italiani, su l’inattendibilità di vari momenti aggregativi tenutisi nel solco della storia e del simbolo dei democristiani italiani, dal 1994 fino ad oggi, e forti dello statuto originario nonché con regolamento assembleare originale alla mano,  dopo aver riconfermato il tutto nella propria valenza,  partecipanti e delegati eletti nei vari congressi territoriali, votando, hanno idealmente ricollegato il 18esimo congresso, tenutosi dal 18 al 22 febbraio del 1989, a quello cui stavano dando vita e partecipando. L’assemblea dei democristiani, dagli stessi definita un “congresso tecnico”, cioè di riorganizzazione di quel contenitore riferimento di tanti italiani dal 1948 al 1994, che a seguito dell’inchiesta “mani pulite” si è frammentato in tanti rivoli ed in varie forme fino ai giorni d’oggi, ha visto rivivere – con tecniche moderne – le logiche e le dinamiche che furono i “riti” di un partito nel quale, per oltre 40 anni, tanti italiani si sono riconosciuti ed hanno votato, con partecipazioni alle urne sicuramente molto più rilevanti, e consistenti, rispetto allo striminzito 37% di votanti delle ultime elezioni regionali del Lazio. La cosa che saltava agli occhi di chi come il sottoscritto ha voluto esserci, per vedere e capire di cosa si trattasse, era che in platea non c’erano i soliti volti che i talk show e le cronache giornalistiche ripropongono, ogni volta che – in qualche modo – si torna a parlare del partito che maggiormente ha rappresentato gli italiani per tanti anni. C’era invece tanta gente comune, tanti italiani, che dei valori di cui la Democrazia Cristiana è stata principale interprete nel mondo della politica, nonché nella società italiana, ancora oggi continuano a riconoscersi e soprattutto ad avere ragioni per frequentare i “riti” della politica; cosa questa che da sola meritava di dedicargli del tempo, se non altro per “riassaporare”  quella partecipazione dal basso che oggi è molto rara nella politica italiana. L’altra domanda che mi sono posto partecipando al congresso diciamo così “ di ripartenza” della Democrazia Cristiana,  è se ci fosse ancora oggi una ragione per rilanciare l’appello ai “Liberi e Forti” di don Luigi Sturzo. Indubbiamente se questo appello si rivolge nella società di oggi a quegli Italiani che immaginano una società plurale, valoriale, solidaristica, innovativa, solidale, in grado di dare opportunità a tutti, attenta ai più deboli, onesta, strutturata sulla famiglia, attenta all’ambiente, internazionale, che salvaguardi e crei lavoro, che guardi ai giovani ed agli anziani come risorse imprescindibili per una società intergenerazionale, allora indubbiamente l’appello ai “Liberi e Forti del terzo millennio” non è solo un bisogno per la nazione Italiana,  ma lo è anche per l’Europa cui la Democrazia Cristiana guarda con attenzione, in particolare al Partito Popolare Europeo, cui ha confermato la sua adesione. A questo punto consci che il cammino è lungo e le cose da fare sono sicuramente moltissime, anche per riavvicinare i cittadini che hanno ingrossato le fila dell’assenteismo alla politica, non a quella “ di basso rango e di odor malfido”  che a partire da Sturzo i Democristiani hanno sempre contrastato, non resta che augurare a tutti i partecipanti al congresso e ai Democratici Cristiani Italiani un vero “buon lavoro”, l’Italia ha ancora molto bisogno di “una politica della gente, per la gente”.

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