Esteri

Crisi Russia-Ucraina, la diplomazia tenta l’impossibile. Gli Usa: “Attacco imminente”. Smentite da Mosca

Il presidente russo Vladimir Putin è “disponibile a negoziare” e la crisi tra Ucraina e Russia, con il rischio concreto di una guerra in base alle ultime news, è solo una parte delle più ampie preoccupazioni di Mosca sulla sicurezza. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, parlando con la Cnn, al termine di una giornata iniziata con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che riferiva di aver detto a Putin che esistono “chance” per un dialogo diplomatico con l’Occidente.  “Prima di tutto – ha sottolineato Peskov – Putin ha sempre chiesto negoziati e diplomazia. Ed è stato lui ad aver avviato la questione delle garanzie di sicurezza per la Federazione russa. L’Ucraina è solo una parte del problema, è una parte del più grande problema delle garanzie di sicurezza per la Russia e naturalmente il presidente Putin è disponibile a negoziare”. Intanto il cancelliere tedesco Scholz getta acqua sul fuoco di una possibile adesione dell’Ucraina alla Nato: “La questione dell’appartenenza alle alleanze non è in agenda”. Scholz lo ha detto mentre era al fianco del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Anche l’Italia tenta la carta della diplomazia diretta per cercare una soluzione pacifica alla crisi dell’Ucraina: Di Maio è a Kiev, e questo mercoledì sarà in Russia. A Mosca anche il cancelliere tedesco Scholz e il ministro degli Esteri polacco Rau.  Ma da Kiev c’è il timore di un attacco imminente e la conferma arriva anche dalla  vice portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre: “Siamo in una fase in cui un’invasione potrebbe iniziare in qualsiasi momento” per poi ribadire: “il percorso della diplomazia resta disponibile…ma abbiamo chiare le prospettive sul terreno”, con oltre 100mila soldati russi ammassati ai confini ucraini.  Gli Stati Uniti hanno chiuso l’ambasciata a Kiev e “trasferiscono provvisoriamente” a Leopoli i diplomatici rimasti dopo l’avviso al rimpatrio di tutto il personale non essenziale denunciando, come ha fatto il segretario di Stato, Antony Bliken, “l’accelerazione drammatica del rafforzamento delle forze russe”. “Ho ordinato queste misure per una ragione, per la sicurezza del nostro staff. Sollecitiamo con forza i cittadini americani che ancora rimangono in Ucraina a lasciare il Paese immediatamente”, ha aggiunto Blinken ribadendo che “la strada per la diplomazia rimanere aperta se la Russia sceglie di impegnarsi in buona fede”. Da Mosca arriva secca la smentita su una imminente invasione: “La Russia non ha alcun motivo per invadere l’Ucraina il 16 febbraio, come sostengono alcuni media occidentali. Lo ha sottolineato il primo vice rappresentante permanente di Mosca presso le Nazioni Unite, Dmitry Polyansky, parlando al Canale 4 della televisione britannica e citato dalla Tass. “Per quanto ne so, no, e non vedo alcun motivo per questo”, ha risposto ad una domanda sull’eventualità di una invasione mercoledì.

Related posts

Caso Zaki, la difesa chiede la sostituzione dei giudici

Redazione Ore 12

Il Consiglio Europeo delibare all’alba le sanzioni contro Mosca

Redazione Ore 12

Gli Usa risarciranno le famiglie delle vittime uccise per errore a Kabul da un drone. I talebani vogliono estendere la richiesta anche per altri episodi

Redazione Ore 12