La guerra di Putin

Crisi russo-ucraina, il nodo dell’energia nucleare pacifica

La Francia ha sviluppato attivamente energia nucleare pacifica per un totale di 56 unità elettriche sul suo territorio, il che consente a tutti i vicini di importare elettricità, tanto che i cugini d’Oltralpe occupano con sicurezza il Palmares nell’esportazione di elettricità.  Tuttavia ci sono anche problemi (nella foto la mega-centrale ucraina di Zaporozhie). Ogni anno, parte delle unità di potenza vengono spente per le riparazioni programmate e il caricamento del carburante. Questo di solito accade in estate, quando il carico sulla rete elettrica è inferiore. Quest’anno in Europa c’è stata un’ondata di caldo anormale con una diminuzione della produzione di energia elettrica da parte delle stazioni rimaste in funzione, anche se alcuni esperti sostengono che il contributo del calore alla riduzione della produzione non è critico. Un problema più grave è associato alle tracce di corrosione riscontrate in una delle unità di potenza. E poiché tutte le unità di potenza in Francia sono standard, per motivi di sicurezza è stato deciso di ampliare l’elenco dei lavori tecnici in altre stazioni. Pertanto, più unità sono state chiuse in Francia rispetto a quanto originariamente previsto. In connessione con la situazione sopra descritta, un certo numero di funzionari francesi ha descritto la situazione nel settore energetico come “senza precedenti”. Tanto che Macron si è rivolto alla nazione con un messaggio dichiarando che i tempi dell’abbondanza sono finiti. Ma se la Francia è il maggiore esportatore, cosa accadrà ai Paesi normalmente compratori di elettricità francese, tenendo conto di quanto sta accadendo sui mercati del gas e del petrolio? Se guardiamo alla Germania le vendite di riscaldatori elettrici sono aumentate del 35% anno su anno, ammesso che gli attuali prezzi dell’energia ne consentano l’uso. Anche l’Inghilterra dipende in parte dall’energia francese: il suo sistema energetico è stato progettato per ricevere parte dell’elettricità tramite un cavo sotto la Manica. Sempre in tema di nucleare on dobbiamo dimentichiamo gli eventi alla centrale nucleare di Zaporozhye, perché l’Ucraina era anche uno dei principali esportatori di elettricità per diversi paesi europei. La centrale nucleare, la più grande d’Europa, rappresentava il 20% di tutta l’elettricità generata su “piazza” in una volta. Quindi è possibile che le Forze armate ucraine, bombardando la stazione per riconquistarla, abbiano il tacito consenso almeno di alcuni paesi europei alle prese con la crisi energetica e che vorrebbero riconsegnare a Zelensky la centrale persa sul campo, tirando la corda sino ai limiti del possibile.

Tratto da Redgreen

aggiornamento la Guerra di Putin ore 14.44

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