Il Def “che a breve verrà presentato al Parlamento, anche in relazione a questa fase di transizione, avrà probabilmente una conformazione leggermente diversa rispetto al passato”, più “leggera”.
Così il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, in audizione alle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, nell’ambito dell’indagine relativa alle prospettive di riforma dei provvedimenti di programmazione economica e finanziaria e di bilancio, in riferimento alla riforma della governance economica europea.
A livello di governo, ha proseguito Giorgetti, “credo che approveremo” il Documento “entro i primi 10 giorni di aprile: ribadisco che avrà un contenuto assai asciutto”, considerato che “dovremmo calarlo in un contesto estremamente complicato”.
Dato che lo stop al Patto di Stabilità, introdotto a seguito dell’emergenza Covid e della crisi energetica, è finito lo scorso anno, e visto l’indebitamento netto dell’Italia riscontrato nel 2023, ha detto ancora il Ministro, “è scontato che la Commissione europea raccomanderà al Consiglio di aprire una procedura di per disavanzo eccessivo nei confronti del nostro Paese, come di diversi altri”.
Il complesso evolversi del contesto economico e le relative tensioni, con le conseguenze sulla finanza pubblica, “richiedono di ripensare le finalità dell’azione pubblica in modo da individuare adeguati spazi da utilizzare soprattutto in favore dell’offerta e non più solo della domanda”, ha continuato. Secondo il Ministro, è “un’esigenza ineludibile considerando la scarsità di materie prime critiche e non, e i vincoli della forza lavoro conseguiti all’interno demografico che stiamo vivendo”.
