“Al momento” per la delega fiscale “resta l’approdo in aula il 19, può arrivare in aula senza mandato al relatore o si può ritirare il provvedimento. Ma sto elencando gli estremi, in mezzo c’è lo spazio per ulteriori mediazioni. Noi le abbiamo già fatte tutte ora le mediazioni devono essere al livello del presidente del Consiglio”. Così il presidente della commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin (Iv), all’indomani della seduta sul Ddl delega per la riforma del fisco che ha visto la maggioranza spaccarsi (nella foto lo scontro ai limiti della regolarità istituzionale nell’atleta della Commissione) . “Io ho annullato le convocazioni. Mettere la fiducia o no è una scelta del governo, io ho solo segnalato che le condizioni politiche sono tali per cui così le riforme non si fanno. Urge un chiarimento ad altissimo livello”, ha aggiunto. “Con l’avvicinarsi delle elezioni, è forte il sospetto che qualcuno voglia tenersi le mani libere per promettere sempre il paese di Bengodi. Viene il sospetto che un pezzo di politica italiana voglia usare il fisco per i manifesti elettorali”. Così il presidente della commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin (Iv), all’indomani della seduta sul Ddl delega per la riforma del fisco che ha visto la maggioranza spaccarsi. “Questo Paese sembra che faccia sempre gran fatica a passare dagli slogan ai fatti quando si parla di riforme. Purtroppo il fisco resta materia di campagna elettolare. Sarebbe un vero peccato buttare via il lavoro di un anno e mezzo”, ha aggiunto.
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