Dal Colosseo a Trastevere, da S. Giovanni a Piazza Vittorio, dalla Stazione Tiburtina alla Stazione Termini, nelle vicinanze della quale per altro – ultimamente – è sorto anche uno spontaneo “campeggio urbano”; dal “Tridente” sempre più nella morsa dei rifiuti e degli abusivi, a Fontana di Trevi; da S. Giovanni fino a Porta Nomentana; dalle mura Aureliane fino all’Eur; per non parlare delle periferie urbane sempre più sofferenti ed abbandonate a se stesse, o degli svincoli del G.R.A; tutto il territorio della Capitale d’Italia mostra in maniera inequivocabile i segni dell’abbandono, dell’incuria e del degrado, è quanto ha dichiarato Fabio Desideri, Presidente di Confimprese World, già consigliere Regionale del Lazio.
Una situazione, quella citata, che avviluppa sempre di più, la Capitale d’Italia, a due anni dal Giubileo, evento che proietterà – in tutto il mondo – il nostro Paese e la sua principale città , la quale è ancora molto, ma molto, indietro nella fase di organizzazione e di riqualificazione di sè stessa, attività queste entrambe necessarie per trasmettere al globo intero la migliore immagine possibile della nostra Nazione e della sua Capitale.
Sembra che il senso del tempo che scorre inesorabilmente nonché il grande impegno che necessiterebbe per migliorare i servizi, realizzare le opere infrastrutturali previste, riqualificare periferie e centro urbano della nostra Capitale, in vista del Giubileo, sfugga totalmente al suo primo cittadino, ha aggiunto Fabio Desideri, il quale non pare curarsi troppo – come il poeta Virgilio che accompagna Dante Alighieri nel suo peregrinare all’inferno, nella divina Commedia – del degrado e degli enormi ritardi che si stanno accumulando per le molte cose da fare.
L’aumento del degrado urbano nell’Urbe ha trovato l’ennesimo riscontro anche nell’ultimo rapporto sulla qualità del vivere nelle città italiane, pubblicato dal Sole 24Ore, che vede la Capitale d’Italia al 31esimo posto, con una perdita di 18 posizioni, rispetto alle 107 città considerate, dietro 22 piazzamenti rispetto a Milano. Va leggermente meglio – ma non troppo – per gli altri 4 capoluoghi di provincia del Lazio, i quali guadagnano delle posizioni ma si collocano rispettivamente: Viterbo al 61esimo posto, Rieti al 67esimo, Frosinone al 79esimo e Latina all’80esimo posto della graduatoria, ha aggiunto Desideri.
Auspico che l’istituzione Regione che scaturirà dalle prossime elezioni regionali del febbraio 2023 sappia essere, al contempo, elemento di stimolo, nonché di coordinamento, per le sue numerose competenze, sulle varie materie interessate dalle tante cose che si devono portare a termine, al fine di eliminare il degrado che sta sempre più attecchendo nella nostra Regione, dopo dieci anni di governo del centro- sinistra e di Nicola Zingaretti, del PD ed ultimamente del Movimento 5Stelle; per far questo – ha concluso Desideri – bisogna prenderne consapevolezza, adottando le scelte conseguenti, promulgando nuove leggi regionali che disciplinino ed orientino le molteplici cose da fare, nonché definendo strutture straordinarie utili a realizzare quanto previsto, nell’esiguità dei tempi che rimangono.