Roma Capitale

DIMENSIONAMENTO, PRATELLI- PARRUCCI: ROCCA NON INFORMATO, DA REGIONE SCELTE UNILATERALI CHE IGNORANO LE INDICAZIONI DEI TERRITORI

Sul dimensionamento scolastico il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca dimostra di non essere informato a dovere: Roma Capitale, con la Città metropolitana e con l’interlocuzione con tutti gli istituti scolastici del territorio, ha avanzato ben 6 proposte di accorpamento a livello di Città metropolitana più due di riarticolazione della rete scolastica, volute fortemente dai territori e volte a correggere le insensate decisioni dello scorso anno.

Roma ha avanzato queste indicazioni attraverso gli atti e nella sede preposta, vale a dire la Conferenza regionale permanente sull’istruzione, presieduta dall’Assessore Schiboni e ha chiesto esplicitamente di essere messa al corrente delle intenzioni regionali. Un impegno e una disponibilità al confronto alla luce del sole che sono stati ignorati dalla Regione Lazio.

Le decisioni finali della Giunta di via Cristoforo Colombo non sono mai state condivise e discusse con gli attori del tavolo.

Oltre a utilizzare un metodo sbagliato, già sperimentato un anno fa, la Regione decide di accanirsi sul Municipio IV, dove si indica un accorpamento tra due istituti, IC Sordi e IC Falcone, per dare vita ad un mega istituto da ben 1400 alunni, quando le stesse linee guida della Regione Lazio individuano come sovradimensionati gli istituti con più di 1200 alunni e alunne.

A questo va aggiunto il coinvolgimento delle scuole superiori nella manovra di dimensionamento, opzione di cui non si era mai parlato nei tavoli di confronto e che suscita moltissime preoccupazioni, anche perché la curva demografica, da dati ministeriali, produrrà un aumento delle iscrizioni alle scuole superiori ancora per i prossimi anni.

Nello specifico di nuovo sulle superiori contestiamo scelte incomprensibili, come l’accorpamento di Caravillani e Dante Alighieri che hanno numeri molto significativi di iscrizioni, non hanno indirizzi comuni, né prossimità territoriale.

Nessuna demagogia quindi, ma la pura verità, seppur indigesta: la Giunta impone una scelta che non tiene conto delle esigenze e richieste dei territori. È ovvio che operare accorpamenti non significa “chiudere” le scuole, ma non per questo rappresenta una scelta irrilevante: significa cancellare le figure di direzione e quelle deputate alla relazione con studenti e famiglie, funzioni che sono dei riferimenti fondamentali per la comunità educante e necessarie per la cura e la gestione di quelle istituzioni scolastiche; oltre a ridurre la rappresentanza negli organi collegiali e in definitiva impoverire i territori coinvolti”.

A dichiararlo in una nota congiunta Claudia Pratelli, assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale, e Daniele Parrucci, consigliere della Città metropolitana, delegato alle Politiche della Formazione.

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