Economia e Lavoro

Dl Aiuti, l’approvazione smuove miliardi di euro. Tutte le novità per commercio, servizi e lavoro autonomo

 

Dopo quella ottenuta il 12 luglio scorso la Camera, anche il Senato ha concesso il 14 luglio la fiducia (172 sì, 39 no, nessun astenuto) sul decreto aiuti, il provvedimento pubblicato in Gazzetta ufficiale il 5 maggio scorso e approvato il 3 maggio precedente dal Consiglio dei ministri. Nel decreto vengono stanziati 17 miliardi di euro per aiutare lavoratori, pensionati e disoccupati con redditi fino a 35mila euro a far fronte all’aumento dei prezzi. L’approvazione definitiva del decreto Aiuti mette al sicuro i 500 milioni di euro a favore dell’autotrasporto. “Il Governo mantiene l’impegno assunto con la categoria ,e alle imprese dell’autotrasporto verrà concesso il credito d’imposta”, commenta il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè, che guida anche la Fai (Federazione degli Autotrasportatori Italiani), che sottolinea come il tema del caro gasolio legato all’autotrasporto sia stato citato in ben otto interventi nel corso degli interventi dei senatori in occasione del voto di fiducia sul provvedimento. “È sicuramente un risultato importante, che dimostra la positività del confronto con il Governo, che adesso continuerà sul fronte delle regole sul lavoro e per la sicurezza nel settore, così come previsto dal protocollo d’intesa”, prosegue Uggè, che non risparmia una stoccata a chi non ha creduto nella forza del dialogo: “evitiamo che i diffusori di menzogne possano ingannare i trasportatori, perché ora i fondi per i maggiori costi sostenuti dalle imprese per il caro gasolio ci sono. I 500 milioni approvati al Senato vanno ad aggiungersi ai circa 400 milioni già stanziati precedentemente alle imprese”. “Con l’approvazione del Dl Aiuti al Senato diventa legge il tetto del 5% alle commissioni a carico degli esercenti (bar, ristoranti, esercizi di vicinato, supermercati e ipermercati) nelle gare per l’acquisto dei buoni pasto destinati ai dipendenti pubblici”. Lo ricorda Fipe-Confcommerciosottolineando che “la prossima gara Consip del valore di oltre 1,2 miliardi di euro sarà quindi il vero banco di prova per valutare l’efficacia di queste nuove regole nel segnare una profonda discontinuità con le precedenti gare che hanno portato a commissioni addirittura superiori al 21 per cento”. Si tratta ” del primo risultato del lavoro che ha visto unite le associazioni della ristorazione e del commercio – Ancc-Coop, Ancd-Conad, Federdistribuzione, Fida, Fiepet-Confesercenti e Fipe-Confcommercio – per rispondere al disagio di migliaia di imprese costrette a pagare una tassa occulta del valore di centinaia di milioni di euro per assicurare il servizio ai lavoratori che utilizzano ogni giorno il buono pasto”. Il secondo obiettivo, prosegue la Federazione, è “quello della riforma strutturale del sistema dei buoni pasto, per intervenire anche sulle gare private che oggi non sono interessate dal provvedimento appena approvato e che, tuttavia, valgono due terzi del mercato. Occorre adottare modelli di regolazione mutuati da altri Paesi europei, mettendo al centro la salvaguardia del valore reale del buono pasto, da quando viene acquistato dal datore di lavoro a quando viene speso dal lavoratore. Ed è bene ricordare che questo strumento prevede già importanti vantaggi sia per il datore di lavoro con la decontribuzione, sia per il lavoratore con la defiscalizzazione”. In vista della prossima legge di bilancio, conclude Fipe, “proseguirà l’interlocuzione con il Mef per porre fine alle pesanti distorsioni che oggi caratterizzano il mercato dei buoni pasto in Italia”.

Il bonus da 200 euro

Misura faro del provvedimento è il bonus da 200 euro che sarà erogato a poco più della metà della popolazione italiana. Arriverà direttamente nelle buste paga di luglio di 13,7 milioni di lavoratori dipendenti e di 13,7 milioni di pensionati. Gli altri dovranno fare domanda all’Inps: lavoratori domestici (750mila), disoccupati (1,1 milioni), co.co.co (270mila), lavoratori stagionali, dello spettacolo o intermittenti (300mila), percettori del reddito di cittadinanza (900mila). Per i lavoratori autonomi è stato invece istituito un fondo ad hoc da 500 milioni (erano 400 nella stesura precedente) e le modalità di erogazione saranno stabilite da un decreto apposito che verrà messo a punto entro 30 giorni dal Ministero del  Lavoro. La copertura finanziaria sarà assicurata dalla tassa al 25% sugli extraprofitti delle aziende energetiche, che sale dal 10% al 25%, che darà un gettito da 6,5 miliardi di euro.  Tra le nuove misure troviamo anche: l’ampliamento della platea dei beneficiari dello sconto in bolletta esteso anche al terzo trimestre 2022 e l’introduzione di crediti d’imposta a scaglioni (dal 10 al 25%) per il consumo energetico delle imprese. Su quest’ultimo punto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha subito chiesto al Ministero dell’Economia e delle Finanze di correggere la norma che vincola al “de minimis” i crediti d’imposta per le imprese sui consumi di elettricità e gas. L’appello è stato subito accolto dal Mef, che in una nota del sottosegretario, Federico Freni, ha rassicurato che in tempi brevissimi verrà corretta. Per quanto riguarda il superbonus 110%, il governo non ha concesso nessuna proroga, ma ha ammesso che le cessioni (delle quali rimane il massimo a quattro) allarghino il proprio raggio d’azione. La quarta potrà infatti essere effettuata dalle banche a qualsiasi partita Iva diversa dal consumatore finale. La norma avrà inoltre effetto retroattivo, per dare la possibilità di sbloccare i vecchi crediti e liberare capienza fiscale alle banche. Il Movimento 5 Stelle aveva chiesto di eliminare la responsabilità in solido, sollevando così le banche cessionarie da responsabilità per eventuali irregolarità correlate ai crediti ceduti. Al momento sia il Mef che Palazzo Chigi non hanno dato il via libera alla proposta. Il problema era trovare i 3 miliardi necessari per rendere operativa la modifica. Tensioni anche sul reddito di cittadinanza, per il quale è stata approvata la stretta che stabilisce che anche i datori di lavoro privati potranno proporre offerte ai beneficiari della misura. Inoltre, in caso di doppio rifiuto, i possessori del RdC saranno costretti ad accettare la terza proposta di lavoro, pena la perdita del beneficio. La richiesta, arrivata da Forza Italia e appoggiata da Insieme per il futuro, ha scatenato le proteste del Movimento 5 Stelle, insieme alla questione sull’inceneritore di Roma. Per aiutare lavoratori e studenti arriverà anche un buono per i trasporti pubblici da 60 euro,utilizzabile fino a dicembre, che verrà erogato in modalità informatica. Previsti anche:

  • poteri speciali al commissario per il  Giubileo, con la possibilità di realizzare il termovalorizzatore  a Roma;
  • la cessione multipla dei crediti edilizi da parte delle banche (ma potranno cederli solo ai propri clienti  professionali o agli istituti capogruppo);
  • aiuti alle imprese danneggiate dalla guerra;
  • fondi per mitigare il caro-materiali negli appalti pubblici.

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