Cronaca

Estorsioni ed usura ad imprenditori del milanese, arrestati madre e figlio

 

I Carabinieri della compagnia di Corsico (Mi) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Milano, su richiesta della locale procura, nei confronti di due persone, madre e figlio, ritenute responsabili a vario titolo ed in concorso tra loro, dei reati di tentata estorsione e usura (usura aggravata per aver commesso il fatto in danno di chi si trova in stato di bisogno e di chi svolge attività imprenditoriale), commessi nella provincia di Milano tra il 2017 ed il 2021. Il provvedimento scaturisce dalle indagini, avviate nel mese di maggio 2021 dalla compagnia di Corsico, in seguito alla ricezione di una querela presentata da un imprenditore edile del luogo che, a causa del suo grave stato di difficoltà economica, nel bimestre settembre/ottobre 2020 aveva chiesto ed ottenuto un prestito di 22mila euro da un usuraio che poi era deceduto. L’uomo, al quale l’imprenditore si era rivolto anche nel 2017 per un prestito di 35mila euro, poi restituiti, era il marito e padre dei due indagati. Tra le condizioni che aveva posto all’imprenditore, figuravano l’obbligo di restituzione del capitale in unica soluzione, un tasso di interessi pari al 10% su base mensile, la consegna, all’atto dell’elargizione, a titolo di garanzia, di un assegno bancario privo di firma e beneficiario, di importo pari alla quota capitale maggiorata del 10% e la consegna, tre volte al mese sino all’estinzione del debito, della sola quota interessi, pari al 10% del capitale prestato. I successivi approfondimenti, supportati anche da complesse da attività tecniche, hanno consentito ai militari di accertare la abitualità con cui gli indagati erano dediti all’usura sul territorio milanese, oltre che di documentare condotte intimidatorie con minacce e appostamenti nei pressi dell’abitazione dell’imprenditore e di individuare ulteriori vittime di usura, in tutti i casi imprenditori della zona, ai quali venivano erogati prestiti alle medesime condizioni. Dall’esame della documentazione contabile rinvenuta nel corso di una perquisizione, inoltre, si è appurato che le somme prestate alle vittime ammontano nel complesso a circa 225mila euro. Al termine delle formalità di rito, i destinatari della misura verranno trasferiti al carcere di San Vittore.

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