Cronaca

Firenze, è strage nel cantiere del futuro market di Esselunga

E’ di “tre morti, tre feriti non in pericolo di vita e due dispersi”, il bilancio del crollo nel cantiere a Firenze. E’ quanto riferisce l’assessore regionale alla Protezione civile Monia Monni, davanti all’ingresso del cantiere. 

L’impalcatura, e una vasta parte di struttura di un cantiere in corso per la costruzione di un supermercato Esselunga, nel quartiere di Novoli, dove un tempo sorgeva l’ex panificio militare, è crollata nella prima mattinata di questo venerdì. I vigili del fuoco parlano “di un importante crollo dei piloni principali”. Sul posto operano anche le squadre Usar, dedicate al soccorso in caso di terremoti o crolli.  Nel cantiere al momento del cedimento erano presenti una cinquantida tra operai e tecnici. “Ci sono purtroppo tre vittime, tre ricoverati e due persone ancora disperse“. Il bilancio del disastro di Firenze lo aggiorna l’assessora alla Protezione civile, Monia Monni, uscendo dal cantiere. Che spiega: “E’ molto difficile individuare i dispersi. Non sono riusciti a farlo i cani del reparto Usar, che sono appositamente addestrati per le ricerche sotto le macerie. Non ci è riuscito il drone con la camera termica. Probabilmente sono molto in profondità e la quantità di materiale è tantissima”. Le tre persone ricoverate, invece, “fortunatamente non sono in pericolo di vita, anche se due di loro sono comunque in condizioni critiche”. Ora, prosegue, “ci stringiamo alle famiglie, perché si tratta di una tragedia immane, mai conosciuta da questa città”. Vedendo quel che è successo “si prova sconforto e una grande rabbia: non si può morire di lavoro. Ma è anche presto per commentare le dinamiche che sembrano più complesse di come si possono riassumere nelle chiacchiere da bar: è un crollo strutturale, quindi qualcosa di inedito”.

“Abbiamo recuperato il corpo senza vita di uno degli operai” coinvolti nel crollo di Firenze. “E, stando alle indicazioni dei responsabili di cantiere, ci sono quattro operai ancora dispersi”. Inoltre “abbiamo recuperato tre operai in vita che poi sono stati affidati alle cure del personale sanitario”, anche se “non abbiamo notizie dello loro condizioni di salute”. In pratica i vigili registrano un deceduto, quattro dispersi e tre operai recuperati. “Per noi il bilancio è questo”, spiega Luca Cari, dirigente dei Vigili del fuoco, parlando con i giornalisti. Nel cantiere “ci sono squadre di ricerca e cinofili che stanno cercando tra le macerie”. Si tratta di “un intervento complesso per la grande quantità di materiale crollato”, aggiunge.

“Se tutto verrà confermato, saranno cinque operai morti drammaticamente, travolti dal crollo di una trave di cemento armato che ha devastato tutto un punto del cantiere”, ha detto Giani. Il governatore, nello specifico, parla di una “situazione problematica all’estremo per cinque persone”. Altri tre operai, inoltre, sono stati trasportati all’ospedale di Careggi: “Sto andando a vedere questi tre- aggiunge il presidente della Regione- ma mi hanno avvertito i medici che li hanno prontamente soccorsi che sono situazioni che al momento non denotano pericolo di vita, speriamo che questo venga confermato”.

La denuncia del Sindacato: nel cantiere operai metalmeccanici e non edili

“Le prime informazioni che abbiamo è di una compressione dei costi nell’area del subappalto, tanto è vero che sembrerebbe che ad alcuni dei lavoratori coinvolti sia applicato il contratto metalmeccanico, che non è un fatto di dettaglio ma di sostanza: perché col contratto edile per poter lavorare bisogna essere formati obbligatoriamente da soggetti abilitati. Con il contratto metalmeccanico non solo si risparmia enormemente, ma si superano tutti i sistemi di controllo previsti contrattualmente. Il Durc non è più come gli altri. Se confermato questo, è già un fatto di illegalità o di elusione della legalità”. A sostenerlo è il segretario generale di Fillea Cgil Firenze, Marco Carletti, ai microfoni di Collettiva, il portale vicino alla Cgil. “C’è un altro tema significativo – aggiunge il sindacalista – deve essere successo qualcosa nella catena di comando, perché un disastro del genere non può accadere per una svista. Daranno la colpa a un errore umano. Lo dico subito, questa volta non c’è un errore di un lavoratore. No, questa è una responsabilità della gestione del cantiere, che è stato polverizzato, sfilacciato tanto più che più di un padre di famiglia stasera non tornerà a casa”. “Ci siamo precipitati qui appena abbiamo saputo – ha detto a Repubblica Marta Tamara Terzi della Fillea Cgil di Firenze –. Sappiamo che là sotto ci sono ancora degli operai, sono sempre gli ultimi quelli che ci rimettono la vita”.

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