Economia e Lavoro

Fotovoltaico, i calcoli di Altroconsumo. Ecco quando fare l’investimento

Altroconsumo riferisce che negli ultimi mesi i costi degli impianti fotovoltaici sono cresciuti anche del 20%, complici la crisi della produzione in estremo oriente e gli alti costi delle materie prime. A causa di questo scenario, si è anche allungato il tempo per ripagare l’investimento e non sempre è facile trovare un installatore qualificato  Per aiutare i consumatori a capire se conviene ancora fare questo tipo di spesa e come è possibile risparmiare, l’associazione dei consumatori ha preparato un apposito approfondimento in cui ricorda quanta energia producono, quanto sono grandi e quanto permettono di risparmiare. Secondo Altroconsumo, ha senso fare questo investimento solo con consumi annuali sopra ai 2.500/3.000 kWh e se si pensa di rimanere nell’edificio dove si intende installarlo per diversi anni, altrimenti il “rischio è quello di non riuscire a recuperare l’investimento iniziale o di farlo dopo troppo tempo”. Inoltre, si legge, bisognerebbe spostare la maggior parte dei consumi nelle ore di solemassimizzando così l’autoconsumo istantaneo dell’energia prodotta dall’impianto (ovvero consumando subito quello che produce l’impianto). Il motivo è che “immettere l’energia prodotta in eccesso nella rete nazionale ha una resa economica molto bassa rispetto al risparmio ottenibile autoconsumando l’energia prodotta e quindi evitando di prelevarla dalla rete”. L’Associazione fa un esempio a questo proposito: “1 kWh risparmiato (autoconsumato) vale circa 20 centesimi, mentre nella maggior parte dei casi 1 kWh prodotto dal proprio impianto fotovoltaico e immesso in rete vale meno di 10 centesimi. Anche se la cosa varia in base alle abitudini e al tipo di impianto, in media gli utenti consumano subito il 30% della produzione dell’impianto (autoconsumo), il restante finisce in rete”.  Il risparmio e i tempi di ammortizzamento dipendono anche dall’impianto. Per uno da 3 kW, nota Altroconsumo, “a fronte di un investimento stimato di 7.000 euro (3.500 con lo sconto in fattura) e un autoconsumo stimato nel 33% nel consumo da 2700 KWh e del 37% per il profilo da 3500 kWh, il ritorno economico potrebbe esserci fra 8 e 10 anni (per quest’ultimo tipo di consumo) e tra 10 e 12 per un consumo inferiore”. I tempi per ripagare l’investimento sono più lunghi con un impianto con fotovoltaico e accumulo. “A fronte di un investimento stimato di 11.000 euro (5.500 con lo sconto in fattura) e un autoconsumo stimato nel 46% nel consumo da 2700 KWh e del 54% per il profilo da 3500 kWh, il ritorno economico potrebbe esserci dopo 15 anni (per quest’ultimo tipo di consumo) e oltre i 20 per un consumo inferiore”, nota Altroconsumo.  E ancora: “Visto la durata di vita del prodotto, nel calcolo batteria da 4 kWh da circa 4.000 euro, che è garantita per una vita utile attorno ai 10 anni, si conclude che per la maggior parte di profili di consumo non vi è ancora la certezza dell’investimento”. Nel suo focus, l’Associazione riferisce anche di aver testato i migliori pannelli fotovoltaici disponibili sul mercato, sia dal punto dell’efficienza energetica che di resistenza e di solidità. Apparentemente, tutti i modelli hanno dato buoni risultati, quindi non ci sono consigli su questo fronte. L’associazione ricorda invece che, chi è interessato a fare un investimento del genere, può beneficiare del bonus casa al 50% o del superbonus 110%.

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