“Quando c’è una malattia grave che colpisce i polmoni lo sforzo che si fa per respirare provoca un ulteriore danno meccanico, dovuto all’iperventilazione. Vediamo dei non vaccinati arrivare in ospedale con il tessuto polmonare quasi completamente distrutto (anche al 90%), proprio per questo circolo vizioso: la difficoltà respiratoria e il conseguente angoscioso desiderio di soddisfare la fame d’aria. Infatti una delle cure che si mettono in atto in caso di Covid grave e’ il cosiddetto riposo polmonare, che richiede sedazione e ventilazione meccanica”. Così Roberto Fumagalli, direttore del dipartimento di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Niguarda di Milano, racconta in un’intervista al Corriere della Sera quali sono i rischi per i non vaccinati. Al Niguarda, spiega Fumagalli, “l’età mediana dei non vaccinati è 60 anni, quella dei vaccinati 70. I vaccinati che arrivano in ospedale sono più anziani e molti di loro hanno malattie pregresse: i non vaccinati sono più giovani e spesso sani. Tra gli immunizzati, i meno protetti sono quelli che hanno ricevuto due dosi di AstraZeneca, mentre abbiamo avuto pochissimi pazienti con la terza dose e principalmente nelle due settimane dopo la vaccinazione (in cui la copertura non è ottimale). Il booster con un vaccino a mRna protegge molto bene anche dopo due dosi a vettore virale”.
aggiornamento pandemia Covid del 25 gennaio ore 14.05