Esteri

Gaza, l’incertezza della diplomazia internazionale prolunga il conflitto

di Giuliano Longo

Le grandi potenze saranno coinvolte in modo serio nella guerra di Gaza? Sia il Segretario di Stato Anthony Blinkenche il Segretario alla DifesaLloyd Austinsono già stati in Israele, e Blinken è nuovamente tornato a Gerusalemme. Si prevede che  Bidenarrivi in Israele questa settimana, uno sviluppo importante, ma insolito  dal momento che nessun presidente americano è mai venuto in Israele durante le guerre e i conflitti precedenti.

 

I russistanno già chiedendo un cessate il fuoco, così come i cinesi. Nel frattempo gli Stati Uniti hanno posizionato una task force di portaerei (la USS Ford) nel Mediterraneo orientale e una seconda task force di portaerei (USS Eisenhower) è in arrivo. Gli Stati Uniti stanno inoltre rafforzando la propria potenza aerea nella regione, impegnando aerei da attacco al suolo A-10 e F-15E, anche se Washington tace su dove sarà la loro base.

 

Gli Stati Uniti hanno basiinGiordania, Iraq e Siria pronte a intervenire contro Hezbollah in Libano, ma vi è la quasi certezza  che gli Stati Uniti abbiano consigliato a  Tel Aviv  non attaccare Hezbollah nonostante alcune scaramucce di missili e artiglieri con morti e feriti.

 

Ma il fatto che Russia e Stati Uniti sono ai ferri corti sull’Ucraina, impedisce l’impegno congiunto delle due potenze nucleari per calmare la situazione in Medio Oriente prima che la guerra si diffonda, inoltre la  situazione preoccupa seriamente Mosca che in Siria basi navali e aeree.

 

Gli israeliani hanno già bombardato due volte le piste degli aeroporti diDamasco e Aleppoper impedire ai missili iraniani destinati a Hezbollah di entrare in Siria e sospettano che l’Iran stia cercando di fornire missili di precisione a lungo raggio ad Hezbollah puntati contro le installazioni militari e gli edifici pubblici diTel Aviv.

 

Per Gaza è ormai evidente l’intenzione israeliana di liquidare per sempre Hamas e distruggere le sue basi a , ma l’operazione di terra ritarda probabilmente perché Israele sta tentando di salvare il maggior numero posssibiledi ostaggi.   

 

Gli Stati Uniti sostengono l’operazione israeliana in toto anche se la loro priorità è il rilascio di almeno 40 cittadini statunitensi catturati a Gaza.  L’Iran afferma che se Israele smette di bombardare Gaza gli ostaggi verranno rilasciati, ma Hamas non ha sostenuto la richiesta dell’Iran.

 

Ormai è evidente che non vi è alcuna possibilità  da parte delle grandi potenze, mentre altri, come  l’Egittocercano di tracciare corridoi umanitari per i non combattenti di Gaza, ma è anche difficile  distinguere i combattenti dai non combattenti. Inoltre i civili che fuggono in preda al panico, bloccano le linee di comunicazione, rendendo difficile la manovra delle unità combattenti complicando l’eliminazione di Hamas, dei suoi covi e dei suoi 500 chilometri di tunnel scavati, soprattutto a sud nella Striscia di Gaza.

 

Gli iranianimanovrano , ma defilati per evitare che Israele trovi un scusa   per spazzare via i loro impianti nucleari e i suoi siti missilistici a lungo raggio. Infine in Libanovi sono pressioni locali contro l’ingresso in guerra di Hezbollah che rappresenterebbe il collasso totale per quel Paese da anni in una devastante crisi economica.

 

Sin qui il quadro internazionale che si presenta abbastanza opaco e dipende in gran parte  dalle prossime mosse di Tel Aviv, ma l’assenza di iniziative diplomatiche credibili lascia prevedere che il conflitto a Gaza non sarà un blitzkrieg dell’esercito israeliano, ma uno scontro non breve, e   sanguinoso per entrambe le parti.

aggiornamento l’attacco a Israele ore 10.48

Related posts

Documenti classificati, perquisita la residenza di Donald Trump. L’ex Presidente: “Raid non necessario, né appropriato”

Redazione Ore 12

La Cina bolla il Patto Aukus tra Usa, Regno Unito e Australia: “Irresponsabile”

Redazione Ore 12

Afghanistan: i talebani conquistano la città di Farah. Appello delle Nazioni Unite. Drammatico il bilancio delle vittime civili

Redazione Ore 12