Politica

Gentiloni: PNRR fondamentale per la crescita, vale lo 0,5% del Pil

“L’attuazione del Pnrr e’ fondamentale per sostenere la crescita e per mantenere le prospettive di crescita che, per quanto limitate, esistono nelle nostre proiezioni per quest’anno e per i prossimi anni. Quindi per evitare rischi di recessione”. Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, rispondendo a una domanda sul ruolo del Pnrr per l’economia italiana. “Noi, utilizzando i nostri modelli, abbiamo calcolato un impatto potenziale di uno 0,5% di crescita all’anno proveniente dagli investimenti, senza calcolare le riforme, del Pnrr. Sembra poco lo 0,5 ma vedendo le cifre complessive della crescita ci rendiamo conto che e’ molto significativo”, ha aggiunto. “Guardando inoltre gli arrangement che abbiamo con l’Italia e quindi le diverse tappe di attuazione del Pnrr che il contributo piu’ significativo dal punto di vista degli investimenti e’ previsto nel periodo che abbiamo davanti noi, tra il 2024 e 2026”, ha evidenziato Gentiloni.

“Economia Italia
rallenta per calo investimenti”
– “La crescita economica in Italia ha rallentato quest’anno, con i consumi che sono stati schiacciati dall’elevata inflazione e gli investimenti che hanno iniziato a contrarsi dopo l’espansione post-pandemia. Dopo una crescita modesta dello 0,7% quest’anno, si prevede una moderata accelerazione allo 0,9% nel 2024 e all’1,2% nel 2025, supportata anche dagli investimenti finanziati dal Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Rrf)”. Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche d’autunno della Commissione europea.

“Economia ha perso
slancio ma attesa ripresa
– “In seguito a una robusta espansione post-pandemia nel 2021 e nel 2022, l’economia dell’Ue ha perso slancio. Il Pil reale e’ cresciuto a malapena nei primi tre trimestri di quest’anno. Nei prossimi trimestri, tuttavia, la crescita dovrebbe rimbalzare leggermente man mano che i consumi riprenderanno con l’aumento dei salari reali e gli investimenti rimangono di supporto”. “L’inflazione e’ diminuita rapidamente dalla primavera e si prevede che continuera’ ad allentarsi nell’orizzonte delle previsioni. In terzo luogo, la forza del mercato del lavoro rimane la principale forza alla base delle prospettive. In quarto luogo, il rapporto deficit pubblico nell’Ue e’ destinato a scendere al di sotto del 3% e il rapporto debito pubblico continua a diminuire”, ha aggiunto.

“Finisce anno difficile, nel 2024 modesto aumento crescita”
– “Ci stiamo avvicinando alla fine di un anno difficile per l’economia dell’Ue. Le forti pressioni sui prezzi e la stretta monetaria necessaria per contenerle, nonché la debolezza della domanda globale, hanno messo a dura prova famiglie e imprese. Guardando al 2024, prevediamo un modesto aumento della crescita, poiché l’inflazione si allenta ulteriormente e il mercato del lavoro rimane resiliente”. Lo dice il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, a Bruxelles. “Grazie in parte alla Rrf – continua Gentiloni – gli investimenti sono destinati a continuare ad aumentare. Si prevede che il debito pubblico e i deficit continuino a diminuire, anche se in modo più graduale. Il conflitto in corso in Medio Oriente ha avuto finora un impatto economico limitato al di fuori della regione, ma l’acuirsi delle tensioni geopolitiche ha ulteriormente aumentato l’incertezza e i rischi offuscano le prospettive”.
“Pil: differenze con stime
Italia da metodo calcolo”
– “C’è effettivamente una differenza, nel deficit e nel debito, tra le proiezioni contenute nei documenti italiani e le nostre stime. La differenza si basa fondamentalmente su tre punti”. Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche d’autunno della Commissione europea. “Il primo e’ che le nostre stime includono un incremento piu’ alto del costo degli interessi sul debito rispetto alle stime italiane nel 2025 rispetto al 2024. La seconda e’ che la Commissione include nelle proprie stime un prolungamento della misura sul cuneo fiscale che e’ stata adottata per l’anno scorso e quest’anno, perche’ e’ stata rinnovata sistematicamente ormai in questi anni e perche’ il Governo l’ha presentata come una misura permanente e, quindi, noi ne includiamo anche i costi. E infine perche’ la stima della Commissione assume un incremento nel valore dei salari e degli stipendi pubblici maggiore di quello che e’ previsto nelle stime italiane”, ha descritto Gentiloni. “Queste sono le tre ragioni principali per una differenza che e’ sensibile nella proiezione di deficit e di debito che sono maggiori nelle stime della Commissione”, ha sottolineato.
“Eurozona: Calo rapporto
debito e Pil al 90%”
– “Il rapporto tra il debito e Pil dell’Ue e’ sceso significativamente all’85% nel 2022, rispetto al massimo storico del 92% nel 2020. Si prevede che scenda ulteriormente all’83% del Pil nel 2023 e poi si stabilizzi in linea di massima appena sotto l’83%. Nell’area dell’euro, dove il debito ha raggiunto il picco del 99% del Pil nel 2020, si stima che il rapporto scenda al 90% nel 2023 prima di stabilizzarsi intorno a tale livello”. Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche d’autunno della Commissione europea. “Dopo aver raggiunto il livello storicamente elevato del 6,7% del Pil nel 2020, il deficit dell’Ue e’ sceso al 3,3% nel 2022 e dovrebbe diminuire leggermente al 3,2% nel 2023, nonostante il contesto economico meno favorevole. Il fatto di aver eliminato completamente le misure temporanee legate alla pandemia e il minore impatto netto sul bilancio delle misure legate all’energia hanno contribuito a questo calo”, ha aggiunto Gentiloni. “Nel 2024 e 2025, il contenimento del sostegno fiscale discrezionale dovrebbe portare a un’ulteriore riduzione del deficit, rispettivamente al 2,8% e al 2,7% del Pil”, ha precisato. “I costi netti stimati delle misure legate all’energia stanno diminuendo rapidamente e si prevede che saranno completamente eliminati nel 2025. Questi risparmi stanno compensando l’aumento dell’impatto della spesa per interessi per i governi. Nel complesso, questi sviluppi implicano un impulso fiscale di contrazione nel 2023-2025, per cui le politiche fiscali non dovrebbero alimentare ulteriori pressioni inflazionistiche”, ha precisato.
“Aumento tassi potrebbe
pesare più a lungo”
“La trasmissione della stretta monetaria puo’ pesare sull’attivita’ economica piu’ a lungo e in misura maggiore di quanto previsto in questa previsione. Salvo i rischi per l’evoluzione dei prezzi dell’energia evidenziati (riguardo la crisi in Medio Oriente, ndr), i rischi per le prospettive di inflazione sembrano ampiamente bilanciati”.

“Da guerra Ucraina e M.O.
piu’ rischi per economia”
“L’incertezza e i rischi al ribasso per le prospettive economiche sono aumentati negli ultimi mesi. Sono principalmente legati all’evoluzione della prolungata guerra d’aggressione della Russia contro l’Ucraina e al nuovo e tragico conflitto in Medio Oriente. I mercati dell’energia sembrano piu’ vulnerabili, poiche’ le rinnovate interruzioni dell’approvvigionamento energetico potrebbero potenzialmente avere un impatto significativo sui prezzi dell’energia, sulla produzione globale e sul livello generale dei prezzi. Anche gli sviluppi economici dei principali partner commerciali dell’UE, la Cina in particolare, comportano dei rischi”. Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, presentando le previsioni economiche d’autunno. “Anche i rischi crescenti associati ai cambiamenti climatici pesano sulle prospettive.
I pericoli naturali come ondate di calore, incendi, siccita’ e inondazioni, che hanno imperversato in tutto il continente con frequenza e portata crescenti, illustrano le drammatiche conseguenze che il cambiamento climatico puo’ avere per l’ambiente, le persone colpite ma anche per l’economia”, ha aggiunto.

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