La situazione non si è ancora calmata dopo il sorprendente risultato delle elezioni francesi di domenica, che hanno portato a un parlamento in stallo, e gli alleati del presidente Emmanuel Macron sperano già di volgere la situazione a proprio vantaggio.
Contrariamente alle recenti previsioni, l’alleanza di sinistra Nuovo Fronte Popolare ha ottenuto il maggior numero di seggi nel turno finale delle elezioni parlamentari di domenica, superando i centristi di Macron e sbaragliando il partito di estrema destra Rassemblement National di Marine Le Pen.
Ma il risultato ha lasciato il parlamento francese in una sorta di limbo senza un candidato per la carica di primo ministroe senza un partito in grado di formare un governo. Alcuni degli alleati del presidente pensano di aver trovato una possibile via d’uscita rompendo l’alleanza a sinistra.
Il “Nuovo Fronte Popolare” è u gruppo di partiti di sinistra con una piattaforma politica concordata, ma senza un leader indicato chiaramente, Fino a poco tempo fa, il Partito Socialista e la Francia Indomita di Melenchon erano ai ferri corti sulla guerra di Israele, con i socialisti che accusavano l’estrema sinistra di non aver condannato chiaramente gli attacchi di Hamas del 7 ottobre.
Lunedì mattina, la sinistra era ancora saldamente unita e prometteva di sostenere un solo candidato primo ministro entro la fine della settimana. I liberali di Macron, tuttavia, sperano che sia solo questione di tempo prima che la sinistra imploda e il centro emerga come il gruppo più numeroso in parlamento.
Uno dei principali alleati di Macron, François Bayrou, ha sostenuto lunedì alla radio francese che “le elezioni non hanno ancora emesso il loro verdetto in termini di numeri”. Nel frattempo, il presidente francese è stato stranamente silenzioso e sembra aspettare il momento giusto. Lunedì, il primo ministro francese Gabriel Attalaveva offerto di dimettersi, ma Macron gli ha chiesto di restare “per la stabilità del paese”, secondo una dichiarazione dell’Eliseo.
Un altro ministro uscente ha riflettuto sul fatto che ai liberali di Macron basterebbe una manciata di parlamentari in più per superare la sinistra. “Tra la destra non affiliata, i parlamentari d’oltremare e gli UDI [centristi], tutto è possibile”, ha affermato l’ex ministro.
La sinistra ha bisogno di alleati se vuole avere la possibilità di governare la Francia, e questo è un altro motivo di tensione all’interno della coalizione. Nelle ultime settimane diversi pesi massimi del centro hanno lanciato l’idea di collaborare con la sinistra in una “ampia coalizione”, anche se ciò escluderebbe la Francia indomita di Mélenchon, opzione davvero fantasiosa .
Ma il tumulto in parlamento offre anche opportunità ad altri. Anche se Macron ottiene ciò che spera e l’alleanza di sinistra implode, avrà comunque un problema più grande: il centro sta cadendo a pezzi. Infatti la sua decisione di mettere a repentaglio il futuro politico del suo movimento con elezioni anticipate, gli ha alienato molti dei suoi alleati.
Domenica, gli alleati di Macron hanno evitato per un pelo un bagno di sangue, perdendo comunque più di 70 seggi, e anche se Macron non potrà ricandidarsi nel 2027, tutti gli occhi sono ora puntati sulla corsa per le prossime elezioni presidenziali dove pochi potenziali candidati saranno disposti a sacrificare il proprio futuro per il presente uscente.
Anche coloro che hanno sostenuto la decisione del presidente francese di indire nuove elezioni parlamentari sembrano preparare la loro strategia di uscita. Ma anche se i liberali riuscissero ad assicurarsi alleanze più numerose nell’Assemblea nazionale e Macron riuscisse a nominare un centrista come PM, non si vede la fine della sofferenza.
I partiti di opposizione saranno in grado di rovesciare il governo a ogni piè sospinto e approvare una legge comporterà molto spargimento di sangue: il caos prevarrà ancora in parlamento.
GiElle