La guerra di Putin

Il Cremlino e il conflitto ‘speciale’: “Operazione continua per sicurezza Donbass”. Putin vuole Lugansk-Donetsk entro marzo

 

L’operazione militare russa in Ucraina continua per garantire “la sicurezza del Donbass”, mentre quella della Crimea è già “garantita in modo affidabile”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall’agenzia Tass. Da registrare anche il duro attacco del ministro degli Esteri russo Lavrov all’Occidente: “Gli istinti colonialisti non sono scomparsi, i crimini del colonialismo non hanno termini di prescrizione e privano per sempre le élite occidentali del diritto di rivendicare qualsiasi leadership morale. I crimini dei colonialisti non hanno termini di prescrizione e privano per sempre le élite occidentali del loro diritto di rivendicare qualsiasi tipo di leadership morale, soprattutto perché gli istinti coloniali non sono scomparsi”, ha detto Lavrov durante una riunione della commissione Esteri del partito di governo Russia Unita, come riporta Ria Novosti. “Non è un segreto che le conseguenze del colonialismo, la pratica viziosa delle sue manifestazioni moderne, sia una delle ragioni principali delle profonde sproporzioni nello sviluppo degli Stati del nostro mondo”, ha aggiunto il capo della diplomazia russa. “Coloro che non accettano di vivere secondo i dettami di Washington”, ha proseguito, “vengono colpiti da sanzioni unilaterali, ricatti e minacce fino a pressioni vere e proprie, mentre a coloro che mostrano lealtà è concesso tutto”. Quanto a Putin va detto che secondo l’intelligence ucraina, il Presidente russo avrebbe ordinato al suo esercito di impadronirsi entro marzo delle regioni di Lugansk e Donetsk. E sul terreno effettivamente si registra “un’intensificazione degli attacchi russi, in particolare nel Lugansk”, ha dichiarato alle tv ucraine il governatore Sergy Gaidai. “Gli occupanti sono diventati più attivi sul fronte orientale. In particolare nella regione di Luhansk, gli occupanti stanno raccogliendo ancora più riserve”. “I russi stanno disattivando Internet mobile nella parte occupata del Lugansk per  paura che i residenti locali denuncino il movimento di attrezzature”, ha aggiunto. Infine il sempre più agguerrito numero due russo Dmitri Medvedev che prevede la prospettiva del “completo fallimento dello Stato ucraino” e della sua “inevitabile fine” è chiaramente visibile e l’Occidente assisterà silenziosamente alla “morte” dell’Ucraina. La prospettiva del completo fallimento dello Stato ucraino e di una sua fine inevitabile sta diventando sempre più chiaramente visibile”, ha avvertito l’ex presidente russo. L’Occidente, a suo dire, rimarrà a guardare in silenzio. “La fine della vita o la morte dell’ex Stato sarà accompagnata da risate folli e buffonate da clown della banda nazista e il silenzio mortale dei ‘medici’ occidentali, che con freddo disprezzo guarderanno l’agonia del proprio paziente torturato”, ha aggiunto.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 16.01

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