Politica

Il Financial Times accende i riflettori sull’economia italiana, timori per la flessione della crescita

 

L’economia rallenta, il rapporto debito/Pil è il più alto dopo la Grecia, il deficit pubblico è il più alto tra tutte le principali economie dell’Eurozona. Il tutto mentre si prospetta un aumento dei tassi da parte della Banca  Centrale Europea a partire da luglio. È questo il quadro dipinto dal Financial Times sull’Italia. Secondo il giornale britannico, la posizione del nostro Paese è “precaria” e si stanno riaccendendo le preoccupazioni sulla salute delle sue finanze a lungo termine. A peggiorare la situazione, dopo gli anni di pandemia, anche le difficoltà che derivano dalla guerra russa in Ucraina. Il quotidiano dedica all’Italia una lunga analisi e sottolinea come anche i mercati siano più pessimisti sulle prospettive del Paese. “Lo spread tra i rendimenti dei titoli decennali italiani e quelli tedeschi, considerato un barometro dei rischi politici ed economici dell’area dell’euro, è salito fino a 2 punti percentuali nelle ultime settimane, il balzo più ampio dalle prime fasi della pandemia”, sottolinea il Financial Times. Il giornale ricorda che l’Italia ha intrapreso un percorso di consolidamento fiscale. Per quest’anno, spiega, è previsto un deficit di bilancio del 5,6%, in calo rispetto al 7,2% registrato lo scorso anno. Ma gli economisti  avvertono che “un forte rallentamento della crescita solleverebbe dubbi sul deficit”. Il quotidiano riconosce che l’Italia ha iniziato un percorso di “crescita sostenuta e riforme strutturali, sostenute dalla leadership sicura del primo ministro Mario Draghi”, e che è in corso “uno sforzo unico per affrontare la sua debolezza cronica e innalzare le sue prospettive di crescita a lungo termine”, grazie anche ai fondi del Pnrr. Però, aggiunge, ci sono alcuni elementi che inducono al pessimismo. Il Financial Times, ad esempio, sottolinea che l’Italia dipende fortemente dalla Russia per l’energia, “il che la rende vulnerabile al conflitto in Ucraina”. Riportando le parole di Lorenzo Codogno, ex direttore generale del Tesoro, il quotidiano evidenzia che per i consumatori “si tratta di un enorme shock in termini di ragioni di scambio, il che significa che l’intero Paese diventa più povero”. Il quotidiano ha sentito anche Lucrezia Reichlin, docente di Economia presso la London Business School. “Se il Pil si indebolirà in modo sostanziale, la dinamica non sarà delle migliori”, ha detto. “Il mercato è diventato piuttosto pessimista e la possibile recessione nel 2022 è un’aspettativa di molti”, ha aggiunto. Il Financial Times ricorda come gli italiani abbiano accumulato risparmi superiori al solito durante il periodo di lockdown. Poi sottolinea come l’afflusso di fondi Ue per gli investimenti è comunque un elemento “positivo”. Ma, ribadisce, questo impatto positivo “è destinato a svanire” a causa delle crisi in corso.

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