Esteri

Il giallo del bombardamento sull’ospedale di Gaza City, scambio di accuse Israele-Hamas. Cresce la rabbia in Medioriente e nord Africa

 

Centinaia di morti all’ospedale Al-Ahli Arabi Baptist Hospital di Gaza City, tra cui molti bambini. Hamas accusa Israele di aver bombardato la struttura sanitaria, la sera del 17 ottobre. Ma Israele nega, puntando il dito contro una fallita esplosione di un razzo lanciato proprio dalla Jihad islamica. E questa mattina diffonde immagini aeree, su X, “prima e dopo il lancio fallimentare di un razzo della Jihad islamica”, che mostrerebbero che non c’erano jet israeliani sopra la struttura ospedaliera. Una cosa è certa: le vittime – si dice siano tra le 200 e le 500 – ci sono. Forte la reazione della comunità internazionale. A partire dal mondo arabo e dal presidente palestinese Abu Mazen, che ha cancellato l’incontro previsto ad Amman con Joe Biden e indetto tre giorni di lutto nazionale in Cisgiordania. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen frena: declinato ogni commento in attesa di “conferme” . “Inorridito” per l’uccisione di centinaia di civili nel bombardamento dell’Ospedale battista Al-Alhi, a Gaza City, dove si erano rifugiate donne, bambini e persone già costrette a lasciare le loro case a causa dell’offensiva militare e dei raid di Israele: così il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. In dichiarazioni rilasciate prima di partire per la Cina, il dirigente del Palazzo di Vetro è tornato a chiedere una tregua e un accesso umanitario “immediato” in Medio Oriente. Secondo Guterres, i blitz, le prese di ostaggi e le uccisioni compiute dalle organizzazioni Hamas e Jihad islamica nel sud di Israele il 7 ottobre non giustificano la “punizione collettiva” delle comunità palestinesi di Gaza. Hamas e Jihad islamica hanno accusato Israele del raid sull’ospedale, che si trova all’interno della zona della Striscia che il suo esercito aveva ordinato di evacuare. Tel Aviv ha respinto questa ricostruzione, accusando a sua volta le organizzazioni palestinesi. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha definito il bombardamento un “crimine di guerra” e un atto “disumano”. La dirigente ha aggiunto che per dimostrare davvero di non essere responsabile del raid Israele dovrà produrre prove e immagini satellitari. Dopo l’attacco all’ospedale di Gaza City cresce la tensione in Medio Oriente ed in numerosi Paesi del nord Africa. Proteste sono esplose in diversi paesi arabi e nord africani. La rabbia dei manifestanti si è scagliata contro le ambasciate di Israele, degli Stati Uniti e di Paesi europei. In Giordania, centinaia di manifestanti sono scesi in piazza ad Amman. Un gruppo si è radunato vicino all’ambasciata israeliana nel tentativo di raggiungerla, ma le forze di sicurezza giordane li hanno respinti. Nell’ultima settimana ci sono state proteste quasi quotidiane. In Libano centinaia di manifestanti si sono radunati nella piazza che conduce all’ambasciata americana a nord di Beirut e hanno cercato di sfondare le barriere di sicurezza.  In Iraq, centinaia di persone sono scese in piazza a Baghdad scandendo slogan anti-israeliani. Funzionari della sicurezza hanno detto alla Cnn che dozzine di manifestanti hanno tentato di attraversare un ponte, per raggiungere l’area che ospita gli uffici governativi iracheni e diverse ambasciate ma le forze di sicurezza glielo hanno impedito. Proteste in diversi luoghi in Iran. Davanti alle ambasciate francese e britannica a Teheran sono stati scanditi slogan contro “la Francia, l’Inghilterra, l’America e i sionisti”, secondo un video pubblicato dall’agenzia statale Rna news. Proteste anche in Tunisia.

aggiornamento l’attacco a Israele ore 14.57

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