Roma Capitale

Il Papa sulle sue condizioni di salute “Sto bene e prego per tutti i malati”

“È stato difficile, ma ora, grazie a Dio, sto meglio grazie all’impegno e alla professionalità dei medici e del personale infermieristico che ringrazio tanto e prego per loro, le loro famiglie e tutte le persone che mi hanno scritto e hanno pregato per me in questi giorni”. Così Papa Francesco in una intervista al giornale emiratino Al Ittihad, rispondendo a una domanda sul suo stato di salute. “Penso anche a tutti i malati e prego per una loro pronta guarigione e per trovare, attraverso il buio della malattia, la forza per scoprire il senso della vita, la luce della fede e la gioia della speranza”, ha aggiunto il Pontefice. “L’unico modo per proteggere i giovani da messaggi negativi, notizie false e inventate, dalle tentazioni del materialismo, dell’odio e dei pregiudizi, non è lasciarli soli in questa battaglia, ma dare loro gli strumenti necessari che sono libertà, discernimento e responsabilità”. Così Papa Francesco in una intervista al giornale emiratino Al Ittihad. “I giovani un giorno – ha sottolineato il Pontefice – ci giudicheranno in modo positivo, se daremo loro una solida base per creare nuovi incontri civili; e in senso negativo, se lasceremo loro nient’altro che miraggi, esitazioni e il rischio di cadere in nefasti scontri di maleducazione”. Francesco nell’intervista rilasciata al direttore Hamad Al Kaabi, lancia un appello ai giovani “Siate costruttori di pace, non costruttori di morte o violenza, e lasciate che la fede in Dio trovi la fonte e la forza per diventare migliori, e per rendere il mondo un posto migliore, e lasciate che la religione sia un fattore di pace, convivenza e fratellanza, e mai un fattore di confronto, odio e violenza”. Ecco quindi i tre strumenti indispensabili: libertà, discernimento e responsabilità. “La libertà – ha spiegato il Papa – è ciò che distingue l’uomo”, “è la via della verità” e “la libertà di coscienza, la libertà di credo, la libertà di pensiero e di espressione sono essenziali per aiutarli a crescere e imparare”. Inoltre “i giovani di oggi, che hanno in mano un cellulare che consente loro di accedere a qualsiasi informazione, non possono più essere costretti all’oscurità, all’ignoranza, all’odio e alla chiusura”. Il discernimento è “un’arte che può essere appresa e ha le sue regole”, se “possiamo imparare a distinguere bene, questo ci permetterà di vivere in un modo più bello e armonioso”. “Il discernimento è anche un dono di Dio – ha continuato il Pontefice -, che dobbiamo sempre esigere, senza mai dare per scontato di essere esperti e autosufficienti. È quel potere di distinguere tra il male e il giusto, tra il falso e l’autentico, tra ciò che dobbiamo fare, capire e imparare e ciò che dobbiamo evitare, allontanarci e resistere”. La responsabilità infine “è la consapevolezza di essere uno dei creatori e costruttori del futuro. Non dobbiamo mai cadere nella tentazione di trattare i giovani come ragazzi incapaci di scelta e di decisione. Sono il presente, e investire su di loro significa garantire continuità”.

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